Il suo spettacolo registra un buon successo di pubblico, ma gli costa molte critiche e ne rivela i limiti come one man show
La prima puntata del Resto Umile World Show di Checco Zalone ha sbaragliato la concorrenza, registrando per Canale 5 una media di 5.607.000 telespettatori e uno share del 22,42%. Vince, ma a detta di molti non convince: la sensazione è stata quella di un dejà-vu, di una ‘imitazione’ de Il Più Grande Spettacolo dopo il Weekend (sebbene non voluta, visto che progetto tv, studio e luci, sono quasi certamente stati pensati prima della messa in onda della prima di Fiorello) senza il brio di Fiore, senza il brivido della diretta e senza la consueta carica dirompente di Checco Zalone, che dà il meglio di sé con le canzoni parodia e lontano dalla prima serata. Comunque la prima di Resto Umile World Show, di cui venerdì 9 andrà in onda il secondo e ultimo appuntamento, vince la serata Auditel pur senza qualche critica: l’attesa parodia di Michele Misseri, infatti, ha finito più per suscitare critiche e un certo sdegno che un inno alla “dissacrazione” della macchina tv assetata di sangue. Le polemiche erano iniziate già con l’annuncio stesso della parodia, ma si è atteso lo sketch prima di entrare definitivamente nel merito della questione. Misseri è stato introdotto come un ospite comune delle tante trasmissioni dedicate alla cucina che imperversano nella nostra tv e in effetti l’intenzione di Zalone era quella di puntare il dito sulle tendenze della tv di oggi, incentrata sulle ricette e sui delitti efferati (meglio se raccontati direttamente dai presunti, o condannati, colpevoli). Travolto dalle critiche, Checco ha chiesto ufficialmente scusa dalla sua pagina di Facebook, anche se (tra le righe) se l’è presa con chi “non ha compreso l’perbole” e con la piattezza del pubblico tv (“Non vale la pena essere così provocatorio”).Per introdurre la parodia di Michele Misseri, inserito nella prima puntata di Resto Umile World Show come Michele dalla Puglia, ospite di un programma di cucina, Checco Zalone si è affidato a Claudio Bisio, spalla necessaria per far emergere davvero le potenzialità comiche del ‘truzzo’ pugliese. Dal punto di vista dello spettacolo, la parodia di Misseri fatta da Zalone è stata convincente, con ingredienti narrativi decisamente centrati (Cosa fa nella vita?, chiede Bisio, Lo zio, in tv faccio i picchi di share, risponde Zalone/Misseri; Qual è la sua specialità?, Piagnucolare…) in un contesto straniante come quello di una rubrica di cucina con tanto di colonna sonora di Cotto e Mangiato in sottofondo. Che Checco abbia deciso di incarnare i difetti della nostra tv – facendolo peraltro proprio su Canale 5 che in poche settimane ha visto ospiti di Matrix Omar Favaro da Novi Ligure e Michele Misseri da Avetrana – coniugando i trend delle ultime stagioni in un unico sketch, rende omaggio alla sua capacità di fotografare la realtà, rendendola ancor più “sferzante” con il filtro della distorsione. Ma al di là della riuscita o meno della parodia, resta il fatto che a molti non è piaciuto (giudizio peraltro condivisibile) che si facesse “comicità” sul delitto di Avetrana. E così Luca Medici, alias Checco Zalone ha chiesto scusa, con un lieve accento polemico rivolto ai critici fermi su posizioni precostituite. Scuse che, però, sembrano nascere più per le ressioni della dirigenza del Biscione che da una volontà personale. E poi, è anche giusto sottolinearlo, in merito alle critiche sull’opportunità di far ‘ridere’ con Misseri, è decisamente peggio aver trasformato il delitto di Avetrana – come qualsiasi altro omicidio – in una soap opera da prima serata. Nasce da qui la provocazione di Checco Zalone e se si capisce la disapprovazione non si può dire altrettanto delle critiche di insensibilità o del fatto che Zalone sia stato crocifisso per questo. In tutto questo una domanda nasce spontanea: ma se fosse stato Fiorello a scambiarsi con Baldini le stesse battute ci sarebbe stata la stessa reazione? Riserve anche per lo show in generale che richiama da vicino lo show di Fiorello, con tutti i limiti derivanti dal fatto che Checco Zalone in un one man show non convince: telefonate le battute con Youma, primadonna della serata, prevedibile lo sketch con Kekko dei Modà, insomma tutto già visto, e non solo su RaiUno nelle ultime settimane. Inevitabile, quindi, il paragone con Il Più Grande Spettacolo dopo il Weekend: del resto se si promuove lo show di Zalone come la “risposta di Canale 5 a Fiorello”, il confronto non può che scattare in automatico. Fatto sta che mentre il web si divide sull’opportunità di mettere a confronto Zalone e Fiorello (due mondi artistici in sé assolutamente diversi ma televisivamente giocati entrambi sul piano dell’evento di intrattenimento), non si può non concordare con quanto scritto da Stefano Mannucci quando dice che Zalone ha avuto la sventura di infilarsi nei palinsesti nel periodo in cui imperversa il più grande spettacolo del Terzo Millennio.Da ribadire, però, che la debolezza dello show di Zalone sta nell’averlo reso il protagonista di un one man show televisivo: non a caso ha dovuto chiamare l’affidabile spalla di Zelig, Claudio Bisio, per costruire il momento clou della sua prima puntata. Zalone forse non è adatto a questo genere di spettacoli tv (il teatro è un’altra storia…), non sempre i comici in prima serata riescono a ‘rendersi’ giustizia.