“Ho trovato Meriam in buone condizioni fisiche e di spirito, naturalmente provata da questa esperienza. Le ho assicurato il massimo impegno del governo italiano a seguire la vicenda fino alla sua conclusione, ciò che conto possa avvenire molto a breve”. È quanto ha dichiarato il vice-ministro agli Esteri Lapo Pistelli a Khartoum a conclusione del suo lungo incontro con Meriam Ibrahim, la giovane donna cristiana condannata a morte per apostasia, poi assolta dalla Corte d’appello sudanese. “Abbiamo scelto la strada, che si è rivelata vincente, della discrezione e del dialogo, nel rispetto delle istituzioni e dell’ordinamento giuridico sudanesi”, ha aggiunto Pistelli. Secondo fonti diplomatiche, in linea di continuità con l’azione condotta dal governo negli ultimi due mesi, la visita di Pistelli dovrebbe assicurare un contributo decisivo alla conclusione positiva della vicenda di Meriam, scrive la Farnesina in un comunicato. Nell’ambito della sua visita, la più alta in livello realizzata da un esponente governativo italiano e dell’Unione Europea in Sudan da quasi tre anni, Pistelli ha sollevato la questione della liberazione di Meriam in tutti i suoi incontri a livello istituzionale.
Ne ha parlato con il Primo vice presidente Bakri Hassan Saleh, con il ministro degli Esteri Ali Karti e con l’assistente presidenziale Ibrahim Ghandoor. “Tutti mi hanno manifestato disponibilità a collaborare a una positiva e, ripeto, molto celere soluzione del caso”, ha sottolineato il vice-ministro. Ad annunciare la propria visita a Meriam e la figlia Maya è stata anche Antonella Napoli, presidente di Italians for Dafur: “Presto partirò per il Sudan e vedrò Meriam e la sua famiglia”. Così la presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli, sulla pagina Facebook dell’associazione, annunciando la sua missione in Sudan. “Ho parlato con lei e Daniel, che ha tradotto per me dall’inglese all’arabo – si legge nella nota – e ho chiesto se potevo portare con me un pediatra che visitasse Maya per capire quali siano state le conseguenze del parto e se possano in futuro impedirle di camminare. Sarà una giornata importante, non solo abbraccerò Meriam, Daniel e i loro bambini ma farò in modo, se dalla visita risultasse davvero che la bimba ha riportato danni alla nascita, di aiutarli in ogni modo”.
Fonte: Asca