Ministro: consapevoli che può esser tattica, ma dobbiamo continuare
La Corea del Sud ascolta gli avvertimenti arrivati da più parti – in particolare Usa e Giappone – sulla possibilità che il Nord stia solo cercando di prender tempo con la ripresa di dialogo avviata la scorsa settimana che ha portato a un accordo per la partecipazione dei suoi atleti alle Olimpiadi invernali di PyeongChang, ma intende comunque andare con le “idee chiare” avanti. L’ha affermato la ministra degli Esteri sudcoreana Kang Kyung-wha.
“Dobbiamo trarre il massimo” dalla rara apertura arrivata da Pyongyang, ha detto Kang in un’intervista alla BBC, dopo che diversi alleati, a partire dagli Usa e dal Giappone, hanno avvertito che il dialogo intercoreano visto da parte di Pyongyang suona di tatticismo per prendere tempo.
“Io credo che noi siamo quelli che conoscono meglio la Corea del Nord, la affrontiamo da decenni, e abbiamo avuto una serie di discussioni. Non abbiamo avuto alcun significativo impegno in passato, ma questa è un’opportunità”, ha affermato il capo della diplomazia sudcoreana. “Si possono avere tutti i tipi di teorie sul perché siamo qui (al negoziato). Ci sono, ovviamente, calcoli da parte dei decision-maker della Corea del Nord nel decidere le loro azioni. Ma alla fine dobbiamo trarne il massimo”.
Seoul e Pyongyang hanno raggiunto in diverse riunioni nel villaggio dell’armistizio di Panmunjom accordi per la partecipazione nordcoreana ai Giochi invernali che si terranno tra il 9 e il 25 febbraio.
Tra questi, la decisione di sfilare sotto un’unica bandiera alla cerimonia inaugurale, la costituzione di un’unica squadra di hockey sul ghiaccio femminile, l’invio di un’ensamble musicale di 140 orchestrali, di 230 cheerleader e di 30 atleti nordcoreani di taekwondo, l’arte marziale coreana, e l’invio di una delegazione nordcoreana di 150 elementi per le paralimpiadi. Soprattutto, hanno ripreso a parlarsi dopo due anni di silenzio.
Usa: rafforzamento militare nonostante ripresa dialogo tra Coree
L’aeronautica statunitense ha ordinato il dispiegamento di sei B-52 Stratofortress, aerei giganti in grado di trasportare e sganciare bombe nucleari, a Guam, la base aerea nel Pacifico oggetto nei mesi scorsi delle minacce del leader nordcoreano Kim Jong Un. La mossa viene proprio nel momento del dialogo intercoreano.
Questi velivoli giganteschi vanno ad aggiungersi a tre bombardieri “invisibili” B-2 che già erano stati mandati a Guam per rafforzare la presenza militare americana nell’area. Con i B-52 sono stati inviati a Guam anche 300 militari.
“Questo dispiegamento avanzato è una dimostrazione dell’impegno continuo degli Stati Uniti e dei partner nella regione dell’Indo-Pacifico”, ha detto l’Air Force americana in un comunicato. Ma per molti osservatori segnala anche la sfiducia con la quale l’amministrazione Trump ha accolto la riapertura, dopo due anni, di un canale di dialogo tra la Corea del Nord e la Corea del Sud in vista delle Olimpiadi invernali.
La ripresa di dialogo non ha impedito al regime di Kim, un editoriale pubblicato il giorno seguente, di dare a Donald Trump del “lunatico”.
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