Focus su clima, Ucraina ed Ebola
“L’energia solare è divina”, “Il carbone uccide”. Sono alcune delle scritte riportate sui cartelli che ‘I guardiani del cambiamento climatico’ hanno esposto durante una manifestazione di protesta a Brisbane, in Australia, dove si è svolto il G20.
Alcune donne vestite da angeli, con ali enormi, hanno infatti sfilato nel centro della città assieme ad almeno 500 persone per condannare la scarsa attenzione dei governi sul tema del cambiamento climatico, ma anche per dire ‘no’ al maltrattamento dei rifugiati e per sostenere i diritti degli indigeni. “Sulle grandi questioni del nostro tempo avete messo la testa sotto la sabbia” ha detto la senatrice dei Verdi dello Stato del Queensland, Larissa Waters, parlando alla folla ma rivolgendosi ai leader riuniti al Summit. Un riferimento alla protesta messa in scena a Bondi, località a pochi chilometri da Sydney, dove oltre 400 persone si sono date appuntamento in spiaggia per mettere concretamente la testa sotto la sabbia. “Il governo australiano ha fallito nel dovere di rappresentare gli elettori”, ha affermato la Waters alla folla riunita nel cuore della città. “Ci aspettiamo di meglio dai nostri leader” ha sottolineato. In merito all’argomento del clima, Barack Obama ha annunciato che gli Stati Uniti verseranno 3 miliardi di dollari al “Green Climate Fund”, il fondo dell’Onu destinato ad aiutare i paesi emergenti a contrastare le minacce dei cambiamenti climatici. “Questo ci permetterà di aiutare i paesi in via di sviluppo ad uscire dalla falsa scelta tra sviluppo ed inquinamento”, ha detto il presidente americano nel discorso pronunciato all’università di Queensland di Brisbane. “Nessuna nazione è immune e tutte le nazioni hanno la responsabilità di fare la propria parte”, ha poi aggiunto, riferendosi alla minaccia dei cambiamenti climatici e la necessità di agire per contrastarla. La mossa del presidente è arrivata poco dopo il nuovo appello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che aveva chiesto ai paesi del G20 “impegni ambiziosi per dare più capitali” al fondo contro i cambiamenti climatici. Ban ha anche invitato le economie più avanzate a seguire l’esempio di Usa, Cina ed Unione Europea nel taglio delle emissioni. “Dobbiamo agire in fretta e con decisione” ha concluso, “perché abbiamo i mezzi per limitare i cambiamenti climatici e costruire un futuro migliore”.
Ucraina
Un lungo faccia a faccia fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin è avvenuto a margine del G20 di Brisbane, in Australia, al termine di una giornata segnata da dure prese di posizione dei leader occidentali contro il collega russo sulla crisi ucraina. La Merkel e Putin hanno parlato per quasi due ore, successivamente si è unito alla discussione anche il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, Putin ha voluto esporre la posizione russa sull’Ucraina in maniera esaustiva. Si è anche parlato dei rapporti della Russia con la Germania e l’insieme dell’Unione Europea.
Il presidente russo sabato si era ritrovato sotto pressione dei leader occidentali, che l’atmosfera non fosse favorevole a Putin era apparso chiaro fin dall’inizio. Dopo tutto il summit si è svolto in Australia, uno dei paesi che ha subito il più alto numero dei morti nella tragedia del volo Mh17 abbattuto sui cieli dell’Ucraina, probabilmente per colpa dei separatisti filorussi. Putin? “Lo prenderò di petto”, aveva detto nei giorni scorsi il padrone di casa, il primo ministro australiano Tony Abbott. Poi un duro commento è giunto dal presidente americano Barack Obama: “l’aggressione russa” contro l’Ucraina, ha detto rappresenta “una minaccia al mondo”.
Il primo ministro canadese, Stephen Harper, è stato lapidario: a Putin “stringerò la mano, ma gli dirò una sola cosa, fuori dall’Ucraina”. La minaccia di nuove sanzioni contro la Russia era giunta anche durante un difficile faccia a faccia di 50 minuti fra Putin e il primo ministro britannico David Cameron, a margine del vertice. A quanto hanno riferito fonti di Downing street, Cameron aveva chiarito che si è ormai giunti “ad un crocevia”: o si rispettano gli accordi di pace di Minsk e i rapporti miglioreranno “oppure vedremo andare le cose molto diversamente in termini di rapporti fra la Russia e la Gran Bretagna, l’Europa e gli Stati Uniti”. “Se la Russia continua a destabilizzare l’Ucraina e se continuiamo a vedere truppe e carri armati russi in Ucraina, allora dovremo avere un rapporto molto diverso tra la Gran Bretagna e l’Europa da una parte e la Russia dall’altra e la possibilità di ulteriori sanzioni”, aveva spiegato prima lo stesso Cameron alla Bbc. Poco caloroso anche l’incontro fra Putin e il presidente francese Francois Hollande, dal quale il leader del Cremlino si aspettava un aiuto per ridurre le tensioni. Per evitare scontri le due parti hanno preferito non parlare della portaerei Mistral, la cui fornitura alla Russia da parte dei cantieri navali francesi è stata sospesa a causa della crisi ucraina. Ma la decisione di togliere la questione dall’agenda ne ha di fatto sottolineato l’importanza. Va infine detto che Putin non ha voluto far nulla per alleggerire l’atmosfera fra la Russia e l’Occidente. Anzi ha scelto di dispiegare quattro navi da guerra nel mar dei Coralli, a largo della costa orientale australiana. “Un comportamento increscioso” dei militari russi volto a riesumare “le glorie perdute” dell’Unione Sovietica, ha detto l’australiano Abbott. Un’esibizione di “machismo internazionale”, ha aggiunto Cameron.
Ebola
Sull’ebola “i Paesi membri del G20 sono impegnati a fare quanto necessario perché l’azione internazionale blocchi l’epidemia di Ebola e affronti le sue conseguenze a medio termine economiche ed umanitarie”. Così recita la dichiarazione diffusa dai leader che stanno partecipando al vertice di Brisbane in cui si esprime preoccupazione per l’epidemia di Ebola nei paesi dell’Africa occidentale.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, sempre da Brisbane ha chiesto una maggiore mobilitazione internazionale nella lotta contro l’Ebola. “Dobbiamo mettere in campo aiuti consistenti”, ha detto sottolineando che c’è bisogno di finanziamenti, aiuti logistici e medici per l’assistenza ai pazienti nelle zone colpire dall’epidemia.