È entrata in vigore la Convenzione di Istanbul sulla protezione delle donne dalla violenza
Il 1° aprile 2018 è entrata in vigore in Svizzera la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la cosiddetta Convenzione di Istanbul. La Convenzione è il primo strumento vincolante a livello europeo per tutelare le donne e le ragazze da qualsiasi forma di violenza, compresa quella domestica.
La violenza contro le donne e la violenza domestica costituiscono gravi violazioni dei diritti umani e sono diffuse anche in Svizzera: ogni due settimane una persona muore per violenza domestica e ogni settimana una persona è vittima di un tentato omicidio.
Lo scopo della Convenzione di Istanbul è di prevenire, combattere e perseguire la violenza fisica, psichica e sessuale contro le donne secondo gli stessi standard a livello europeo. Sono considerati violenza anche lo stalking, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali femminili, l’aborto e la sterilizzazione forzati. L’accordo è espressione di un approccio globale che va dalla prevenzione, alla protezione e al sostegno delle vittime fino al perseguimento penale dei colpevoli. Nei casi di violenza domestica, la Convenzione si applica a tutte le vittime, a prescindere dal sesso.
Le basi legali svizzere e le misure adottate finora da Confederazione, Cantoni e Comuni soddisfano ampiamente le esigenze della Convenzione. Al momento si sta studiando come migliorare l’offerta di consulenze telefoniche.
L’attuazione dell’Accordo compete alla Confederazione e ai Cantoni nel quadro dei rispettivi compiti e competenze.
L’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo la coordina sul piano nazionale e ne riferisce regolarmente al Consiglio d’Europa.
Il coordinamento a livello cantonale è assicurato dalla Conferenza svizzera contro la violenza domestica su incarico della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia e della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali. L’attuazione della maggior parte degli aspetti della Convenzione, quali il perseguimento penale, l’aiuto alle vittime e la protezione degli adulti e dei bambini, rientra nella competenza dei Cantoni.
E in Italia?
In Italia, la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la ratifica della convenzione in data 28 maggio 2013 e sempre all’unanimità il Senato ha convertito il testo in legge il 19 giugno 2013.
Solo a marzo associazioni e sindacati hanno denunciato il fatto che da inizio anno alla fine di marzo c’erano già stati 24 femminicidi: “Il Governo renda immediatamente operativo il Piano strategico per la lotta alla violenza maschile sulle donne”, si legge nel comunicato. “Lo Stato italiano, inoltre, che ha ratificato la Convenzione di Istanbul, ha l’obbligo di rendere operativo il Piano strategico e di muoversi con la dovuta diligenza da parte di tutte le articolazioni istituzionali coinvolte nel Piano stesso. Le donne non devono ancora subire violenze in attesa che tutti facciano quando dovuto prescritto dal piano e che le azioni discusse e condivise trovino attuazione”, conclude il comunicato.