I Paesi europei devono essere aperti ad adottare misure straordinarie. Questo è quanto ha affermato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), in occasione dell’incontro informale del Consiglio dei ministri di giustizia e degli affari interni dell’Unione europea (Consiglio GAI), tenutosi la scorsa settimana a Milano. Ha dichiarato la disponibilità della Svizzera a sostenere l’Italia, ribadendo che il Paese resta disposto ad adoperarsi per le persone bisognose di protezione. L’incontro dei ministri di giustizia e degli affari interni degli Stati membri dell’UE e di quelli associati a Schengen, tenutosi a Milano, ha segnato l’inizio della presidenza italiana nel Consiglio dell’Unione europea. L’incontro era incentrato sulla situazione dei rifugiati nella regione del Mediterraneo, segnatamente l’elevato numero di arrivi in Italia. La consigliera federale Sommaruga ha affermato che la situazione attuale mette a dura prova la politica migratoria dell’Europa e il sistema Dublino. Il fatto che non sia possibile registrare tutti i rifugiati in arrivo, oltre a mettere in discussione il funzionamento del sistema Dublino, potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza dell’Europa intera, visto che consente alle persone di entrare nello spazio Schengen senza che sia stata verificata la loro identità. Ha pertanto proposto di sollecitare la task force a riflettere su come si possa sostenere efficacemente l’Italia nel breve termine.
Frontex, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea, non può sostituirsi completamente all’operazione Mare Nostrum, ma una partecipazione degli Stati membri Ue nelle operazioni di pattugliamento e salvataggio degli immigrati nel Mediterraneo è necessaria e per questo si farà un tavolo con l’Italia. Lo ha affermato il Commissario agli affari interni Ue Cecilia Malmstroem, in conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano, dopo che questi ha indicato come obiettivo per l’Italia la sostituzione dell’operazione Mare Nostrum con Frontex. “Mare Nostrum – ha detto Malmstroem – è un’operazione molto estesa e costosa. Frontex è un’agenzia piccola. Può fare molto, ma non ha i mezzi per sostituire completamente Mare Nostrum a meno che tutti gli Stati membri contribuiscano. Avremo bisogno di più risorse dagli Stati membri – ha proseguito – ed ecco perché chiediamo all’Italia di sedersi al tavolo con noi per stimare esattamente cosa sia necessario per diminuire gradualmente la presenza nel Mediterraneo” di Mare Nostrum a favore di “un’operazione più europea, per contare su maggiori contributi degli stati membri. Non so esattamente quando questo potrà succedere, ma accadrà”. Alla Malmstroem, alla fine della conferenza stampa, ha replicato il ministro dell’Interno Alfano: “È più di quello che mi aspettavo: ci siederemo al tavolo ed individueremo il concreto apporto che darà l’agenzia in termini di mezzi e uomini”.