Lo dice il Consigliere federale Ignazio Cassis a Genova
Il Consigliere federale Ignazio Cassis ha aperto, a metà aprile, la quinta edizione del Forum di dialogo tra Italia e Svizzera, tenutosi a Genova alla presenza di oltre 150 personalità svizzere e italiane.
Nel suo discorso, il Consigliere federale Cassis ha toccato diversi temi, tra cui per primo i rapporti tra l’Italia e la Svizzera, premettendo che “la Svizzera, sempre più ghiotta di Made in Italy, è un partner commerciale imprescindibile per l’Italia, che esporta nel nostro Paese di 8.5 mio di abitanti tanto quanto verso la Cina e l’India insieme (con 2,7 mia di abitanti!). L’Italia è per noi il terzo partner economico, dopo Stati Uniti e Germania, e davanti alla Francia. Dall’Italia importiamo più (20 mia CHF) di quanto vi esportiamo (16 mia CHF), mentre investiamo in Italia 4 volte tanto quanto l’Italia in Svizzera”.
Cassis ha sottolineato che “la nostra relazione va oltre l’economia: in Svizzera la lingua italiana è lingua ufficiale. Spesso si dimentica che la Svizzera è il secondo Paese italofono al mondo (per numero d’abitanti). Ciò crea un legame psicologico e culturale unico. Senza dimenticare la massiccia immigrazione italiana del dopoguerra: sin dalla metà del secolo scorso l’importante comunità italiana in Svizzera ci ha portato tradizioni, cultura, operosità e ingegno, che a tutt’oggi arricchiscono il nostro paese e rafforzano l’italianità della Svizzera”.
Parlando di Genova, il Consigliere federale Cassis ha detto che “Nessun’altra città più di Genova può comprendere l’importanza delle infrastrutture, per almeno due ragioni: il ponte Morandi e il porto. Il crollo del ponte, oltre alla sua dimensione tragica per la perdita di vite umane, è stato un forte monito per la gestione a lungo termine delle infrastrutture”.
Il Consigliere federale ha ricordato che “poco più di un anno fa, a Lugano, le autorità genovesi e luganesi siglavano importanti accordi di cooperazione, segno tangibile della comunione di interessi e della prossimità delle nostre regioni. Nel contempo, tra poco più di un anno, verrà inaugurato in Svizzera il tunnel del Monte Ceneri, a conclusione dei lavori iniziati trent’anni fa – con l’avallo di un voto popolare – per la Nuova Ferrovia Transalpina”.
“L’obiettivo fissato dal nostro governo nel 1993 – ha continuato Cassis – è di trasferire il traffico merci dalla strada alla rotaia, limitando i passaggi di camion attraverso le Alpi a 650’000 unità. Un obiettivo non ancora raggiunto: lo scorso anno sono stati 941’000 i transiti. Ma è incoraggiante constatare che la tendenza è al ribasso: il transito di merci su gomma è diminuito di un terzo rispetto a vent’anni fa”. Inoltre “dagli anni ‘90 ad oggi, la Svizzera ha investito 21 mia € per il trasferimento del traffico su rotaia. Si tratta del più consistente contributo diretto di un paese non-UE ai corridoi di mobilità europei. Meno traffico su strada significa meno inquinamento, meno incidenti e minor congestionamento dei grandi centri. Treni lunghi e in orario sono necessari per competere con gli altri mezzi di trasporto su scala europea. Sono obiettivi condivisi dai nostri due paesi”.
Cassis ha poi toccato argomenti come turismo, cultura e scienza nel suo discorso a Genova e ha parlato anche dell’Europa che “sta attraversando un periodo denso di sfide”. Cassis si chiede “Quale sarà allora l’Europa del futuro? Forse le elezioni del 23-26 maggio ci daranno elementi di risposta. Una questione fondamentale anche per il mio Paese, vista la sua posizione geografica – e conclude – La Svizzera non solo è nel cuore dell’Europa, ma l’Europa – con le sue lingue e le sue culture – è nel cuore della Svizzera”.
foto: DFAE