Obbligo militare, malattie trasmettibili e orari d’apertura dei negozi: questi i tre oggetti in discussione su cui il popolo svizzero dovrà esprimersi il prossimo settembre
Il 22 settembre prossimo la popolazione svizzera è chiamata a votare su tre argomenti che negli ultimi tempi stanno facendo molto discutere: Servizio militare, malattie trasmettibili e orari di lavoro per i negozi. La decisione è stata presa dal Consiglio federale durante la seduta dell’8 maggio scorsa. La prima riguarda l’iniziativa popolare del 5 gennaio 2012 «Sì all’abolizione del servizio militare obbligatorio». Come sappiamo è stata depositata con 107’280 firme dal Gruppo per una Svizzera senza esercito, ed è stata sostenuta dalla sinistra. In essa è richiesto di abolire l’obbligatorietà del servizio di leva, che questo venga sostituito con un servizio civile volontario. Inoltre chiede che venga prevista un’adeguata compensazione della perdita di guadagno delle persone che prestano servizio e un adeguato sostegno da parte della Confederazione a tutti coloro che nel prestare servizio, patiscono danni alla salute che, in caso di morte, dovrà andare ai parenti della vittima. Il popolo dovrà dunque decidere se votare a favore o contro l’abolizione della milizia svizzera, ma, stando a quanto emerge da uno studio studio “Sicurezza 2012” dell’Accademia militare del Politecnico federale di Zurigo (PFZ) e del Center for Security Studies del PFZ, gli Svizzeri sembrano contrari all’iniziativa, infatti alla domanda «Cosa pensa dell’Esercito svizzero? Lo ritiene assolutamente necessario, abbastanza necessario, poco necessario o niente affatto necessario?», i tre quarti della popolazione ha risposto di considerarlo necessario. Il dato però risale all’anno 2012 per cui vedremo in questo periodo di tempo se cambieranno idea.
L’altra legge federale sottoposta a votazione popolare riguarda la Legge sulle epidemie, ovvero quella che disciplina la protezione delle persone dalle malattie trasmissibili, del 28 settembre 2012. La revisione della legge sulle epidemie è necessaria per venire in contro al nuovo quadro sanitario che si sta componendo dovuto alle nuove epidemie e ai nuovi metodi di trasmissione al fine di garantire una maggiore protezione e assistenza alla popolazione. Contro la revisione è stato lanciato il referendum con 77’360 firme valide depositate. I fautori della consultazione, guidati dal naturopata Daniel Trappitsch, sono sostenuti dagli ambienti della destra conservatrice, tra i quali figurano i giovani UDC e l’Unione democratica federale che si oppongono alla volontà della Confederazione di voler rendere obbligatorie le vaccinazioni.
Infine gli svizzeri dovranno pronunciarsi sulla modifica della legge sul lavoro nell’industria, nell’artigianato e nel commercio del 14 dicembre 2012. Si tratta di scegliere se appoggiare la decisione del parlamento di liberalizzare gli orari di apertura dei negozi delle stazioni di servizio, misura decisa dal parlamento mediante una modifica della Legge sul lavoro. Contro tale decisione, gli oppositori – tra cui i sindacati- hanno lanciato un referendum depositando 67’082 firme valida sulle oltre 85’000 raccolte).
Secondo il diritto vigente, le stazioni di servizio non possono impiegare personale per la vendita di determinati articoli tra le 01.00 e le 05.00, nonché la domenica. Con la revisione della legge sul lavoro le stazioni di servizio possono decidere di offrire in ogni momento prodotti e prestazioni che rispondono alle necessità dei viaggiatori. Questa liberalizzazione è limitata alle stazioni di servizio ubicate lungo le autostrade e gli assi importanti, fortemente frequentati dai viaggiatori.