Ecco i pensieri personali di donne che nella loro vita privata o professionale trattano in maniera diretta l’argomento della parità dei sessi
I commenti che ci sono stati rilasciati rivelano subito che un argomento si pone come priorità: il salario. Secondo l’Ufficio federale di statistica nel 2012 il salario mediano lordo standardizzato delle donne nel settore privato ammontava a 5’317 franchi al mese, quello degli uomini a 6’553 franchi, il che equivale ad una differenza salariale del 18,9%.
Secondo uno studio basato sulle medie aritmetiche, nel 2012 nel settore privato il 40,9% (vale a dire 678 franchi al mese) delle differenze salariali non erano giustificabili. Nel 2012 le donne hanno guadagnato, a seconda del livello di formazione, tra il 14% (Licenza d’insegnante) e il 25% (università e politecnici federali) in meno rispetto agli uomini. Inoltre il salario delle donne, a seconda della loro posizione professionale, è inferiore rispetto a quello degli uomini del 13% (quadri inferiori) e del 27% (quadro medio e superiore).
Violenza
Un secondo argomento, purtroppo, sempre attuale è quello della violenza domestica, nel 2014, secondo l’Ufficio federale di statistica, 61 donne e 38 uomini sono stati vittime di violenze domestiche gravi, mentre nel 2013 le donne erano state 68 e gli uomini 27. Nel 2014, invece, si registra un aumento delle vittime maschili, mentre il numero delle vittime femminili è diminuito.
Sempre nel 2014 il 39,1% di tutti i reati violenti registrati dalla polizia sono avvenuti nell’ambito domestico, cioè tra membri della famiglia o di una relazione di coppia presente o passata. Nel complesso la polizia ha registrato quasi 9000 persone lese nell’ambito domestico, il 75% delle quali erano delle donne. Una grossa fetta dei casi di violenza domestica riguarda reati violenti meno gravi (vie di fatto, minacce, lesioni semplici). La predisposizione alla denuncia da parte delle vittime di simili reati è molto differente e i dati non rilevati sono molti. Quelle maggiormente esposte alla violenza domestica sono le donne di età compresa tra i 25 e i 39 anni. I colpevoli in questi casi erano perlopiù i loro partner. Nel complesso, nel 2014 le donne sono state vittime di violenza domestica all’interno di una relazione di coppia con una frequenza 3,7 volte superiore rispetto agli uomini.
“La parità effettiva è ancora lontana anche nell’anno 2016”
“La costituzione federale ci obbliga dal 1981 di promuovere la parità tra donne e uomini. Dal punto di vista legale da quel momento tantissime cose sono cambiato per il bene. Ma la parità effettiva è ancora lontana anche nell’anno 2016. Questo si dimostra soprattutto e principalmente nella grande discriminazione salariale: donne giovani oggi guadagnano ben il 7% meno degli uomini nel momento dell’accesso al mondo di lavoro.
Inoltre sono limitati nella scelta della professione – di fatto le donne scelgono da uno spettro molto più ridotto degli uomini. E ancora sono soprattutto le donne che fanno i lavori in casa non retribuiti e rimangono a casa quando i bimbi sono malati. Mi auguro che la consapevolezza per queste ingiustizie su tutti livelli si svegli e che l’eliminazione rimanga in prima posizione nell’agenda. Corine Mauch, Sindaco di Zurigo
“Difendere le donne – aumentare le pensioni”
Parlare dei diritti delle donne…così l’8 marzo di quest’anno è all’insegna di AVSplus. Spesso le donne percepiscono pensioni modeste. Su 100 donne pensionate, quasi tutte ricevono una rendita AVS, ma solo poco più della metà ne percepisce una della cassa pensioni. Le attuali rendite AVS sono troppo basse. L’ultimo aumento risale ormai a decenni fa. Ecco perché l’aumento della rendita AVS chiesto dall’iniziativa AVSplus è necessario soprattutto per le donne! Ecco perché l’8 marzo parliamo delle pensioni delle donne! Vania Alleva, Presidente del sindacato Unia
“Vivere in dignità e senza violenza”
Le Donne per la Pace hanno come scopo di contribuire a una comunità umana che dia a ogni persona la possibilità di vivere in dignità e senza violenza.
I punti essenziali per raggiungere il nostro scopo sono
la soluzione di conflitti in maniera civile/non-militare
una cultura di democrazia
i diritti delle donne e dei bambini
la riduzione sistematica di tutte le armi convenzionali
il rifiuto dell’energia nucleare civile e militare
La giornata della donna ci fa prendere coscienza che non siamo ancora arrivate al nostro scopo, perché tante donne tuttora devono vivere senza poter salvaguardare i loro diritti. Raffaella Kristmann-Ferrazzini, membro del comitato dell’Organizzazione “Donne per la pace Svizzera”
Lo straordinario potere delle donne
Che si condivida o meno il pensiero di Costanza Miriano, scrittrice del libro “Quando eravamo femmine” (vedi box), i suoi pensieri sono comunque molto interessanti, nel suo libro Miriano afferma che “noi donne ci siamo, per così dire, emancipate, abbiamo conquistato la libertà di scegliere, nel lavoro, nell’amore, nella vita”, però si fa anche delle domande sulla felicità e sulla solitudine. “Siamo davvero più felici? E soprattutto, rendiamo più felici le persone che ci sono affidate? Non è che per caso femminismo, rivoluzione sessuale e battaglie per la parità hanno finito per lasciarci più sole e tristi?” Ma come capirlo? Secondo Miriano “per rispondere a queste domande, dobbiamo liberarci dagli schemi della rivendicazione e capire quale grande privilegio sia l’essere femmine, destinate dalla natura ad accogliere la vita, chinandoci su di lei, in qualsiasi forma si presenti alla nostra porta. E quale grande avventura possa essere per noi diventare spose e madri, accanto all’uomo con cui possiamo arrivare a diventare una carne sola”.
Miriano parla delle donne di oggi: “non sto mica parlando della casalinga anni Cinquanta: le tante donne che ho avuto la fortuna di incontrare – donne realizzate spesso anche nel lavoro hanno percorso strade difficili, perfino drammatiche, eppure ne sono emerse straordinariamente capaci di vita, capaci di speranza contro ogni ragione. Mi hanno insegnato che essere felici è possibile, ma richiede un lavoro; che si può pure andare dove ci porta il cuore, ma poi bisogna chiamare il cervello perché ci venga a riprendere, e ci porti in un luogo segreto, dove si mette in moto una vita più feconda e piena”. “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno” Madre Teresa di Calcutta
“La parità di genere deve diventare una realtà nella vita di tutti i giorni. E nel portamonete”
“La parità di genere deve diventare una realtà nella vita di tutti i giorni. E nel portamonete. Molte donne guadagnano meno dei loro colleghi uomini. Perché sono donne. Tutti trarrebbero però vantaggio da un salario uguale per un lavoro di uguale valore: le donne, le famiglie, l’economia e le assicurazioni sociali. Il Consiglio federale intende pertanto obbligare le imprese con più di 50 dipendenti a procedere a un’analisi regolare dei salari. Due terzi delle imprese interpellate nel quadro di due sondaggi rappresentativi sono favorevoli a questa misura in favore della parità salariale. E la metà delle imprese che hanno svolto un’analisi dei salari ha in seguito corretto la propria prassi salariale – a vantaggio delle donne. Ci troviamo quindi sulla buona strada e altri Paesi ci seguiranno”. Sylvie Durrer, direttrice dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo