Fake news, false notizie o bufale, ma quante ne stiamo sentendo? E quante ne sentiremo (soprattutto adesso in campagna elettorale) e quante ne abbiamo sentite! Chi ci crede, chi le ascolta non curante, chi fa fatica a credere che siano false e chi, invece, fa fatica a credere che ci sia qualcuno che ci crede realmente. E scusate il groviglio di parole! La fake news ormai è entrata nel nostro quotidiano grazie anche all’uso che internet e gli internauti ne fanno spudoratamente. I fini sono tantissimi, tra tutti domina quello di buttare fango su una data persona, protagonista della fake news, o trascinare le masse e magari aizzarle contro un concetto, un’ideologia, un credo o quel che si voglia. Ma i tempi si fanno duri anche per le fake news. Una delle ultime notizie riguarda la condanna della corte d’appello di Trento per un blogger calabrese per avere pubblicato una notizia falsa sul leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Oggetto del contenzioso è un post pubblicato il 25 aprile del 2015, dal titolo “Salvini: ‘Al sud non esistono partigiani perché non avevano le palle per combattere. Sono dei vigliacchi'”. Parole “Mai pronunciate dall’onorevole Salvini” ha spiegato l’avvocato di Salvini. Così adesso il mal capitato blogger è condannato a pagare 5.000 euro di multa e un risarcimento di 15.000 euro a Salvini, più il pagamento delle spese processuali per entrambi i gradi di giudizio. Pensate la presidente della Camera Laura Boldrini, una delle più bersagliate dalle fake news, se dovesse fare causa a tutti gli inventori delle bufale che la riguardano e che stanno circolando sul suo conto che introiti avrebbe!
Il fenomeno è talmente allarmante che perfino l’UE è intenzionata ad intervenire attraverso il Gruppo di alto livello creato proprio per elaborare strategie contro le fake news. “Le false informazioni si diffondono ad un ritmo inquietante, e minacciano la reputazione dei media, il benessere delle nostre democrazie, e i nostri valori democratici. Per questo dobbiamo elaborare meccanismi per identificare le fake news e limitarne la circolazione. Se non prendiamo misure a livello europeo, il rischio è grande che la situazione si avveleni” afferma la commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel in occasione della prima riunione. “Ci concentreremo su vari aspetti – ha evidenziato Gabriel – e quello politico sarà uno di questi. Prenderemo in considerazione i processi elettorali, ma senza che ci si concentri su un caso particolare”. Le elezioni sono salve dunque… nessuna fake news contaminerà lo spirito di questa nuova competizione politica. Sarà vero?