Il clima glaciale rende difficili le operazioni di soccorso. Miracolosi alcuni salvataggi sotto le macerie
È terribile il bilancio ufficiale che giunge dalla Turchia e dalla Siria colpite dal tremendo terremoto di magnitudo 7.8 lo scorso 6 febbraio: dopo tre giorni di ricerche sono state accertate più di 16.000 vittime, ma continua incessante il lavoro dei soccorritori nonostante il freddo glaciale.
“Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile”, ha spiegato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan come riportano i media internazionali. Questo sisma che ha colpito Turchia e Siria è stato il terremoto più catastrofico e mortale dell’ultimo decennio. Da tutto il mondo giungono aiuti per i soccorsi, anche se in alcuni casi risulta complicato riuscire a raggiungere le zone duramente colpite. Anche l’Italia sta mettendo in campo soccorsi e aiuti nei confronti delle popolazioni turca e siriana, vittime del gravissimo terremoto. La Svizzera si è attivata con l’invio di unità cinofile addestrate per il salvataggio delle persone e un gruppo di accompagnatori (12 persone), mentre in Siria supporteranno le ONG già operanti in territorio.
Secondo fonti ufficiali e mediche il maggior numero di vittime accertate riguarda la Turchia con più di 12 mila morti, mentre in Siria se ne contano circa 3.000. Alto anche il numero dei feriti, nonostante le difficoltà le operazioni di soccorso riescono anche a salvare delle vite da sotto le macerie.
Miracoli sotto le macerie
Tra le vicende che hanno fatto gridare al miracolo vi è quella della neonata estratta viva sotto le macerie con ancora il cordone ombelicale attaccato alla mamma che l’aveva partorita poco prima di morire. La bambina dopo essere stata soccorsa è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove le hanno riscontrato ferite e segni di ipotermia. Il miracolo è accaduto nella città di Jandairis, dove, come dice un sopravvissuto al terremoto, “ora ci sono più persone sotto le macerie di quelle sopra”.
Altri eventi che sembrano miracolosi e che riguardano salvataggi di piccole vite sono avvenuti anche in Turchia dove una bimba di 18 mesi è stata estratta viva dalle macerie dopo più di 56 ore dal sisma nella provincia di Kahramanmaras, nel sud della Turchia. Una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata per 40 ore a Salqin, in Siria. Ad Hatay, in Turchia, un bambino di otto anni è stato salvato dalle macerie dopo circa 52 ore. A Nurdaği, vicino Gaziantep in Turchia, un bambino di 12 anni è stato estratto vivo e portato via in barella dalle macerie di uno dei tanti palazzi distrutti dal terremoto dopo due ore di scavi, il bambino si trovava sotto le macerie da 62 ore ed era stato protetto dal corpo della madre che aveva fatto da scudo.
Sta facendo il giro del mondo il video della coraggiosa bimba siriana di 7 anni che ha protetto per 17 ore il fratellino minore fino all’arrivo dei soccorritori.
Manca all’appello un italiano
A dare notizie sugli italiani all’estero presenti nella zona interessata al terribile terremoto è il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà su Rai 3, affermando che “vicino all’epicentro c’erano poche decine di connazionali, mentre nell’area ce n’erano circa 170, almeno coloro che erano registrati sull’app”. Tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati e messi in salvo, ma manca all’appello un imprenditore di 60 anni, “che non siamo riusciti a contattare. Si tratta di Angelo Zen, della provincia di Vicenza, siamo in contatto costante con la famiglia” ha specificato il Ministro Tajani.
Il Papa incoraggia alla solidarietà
Al termine dell’udienza generale il Papa si è espresso sul sisma che ha colpito l’Anatolia: “Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti – afferma Papa Francesco – Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità – ha aggiunto -. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra”.
Redazione La Pagina