Solo tra domenica mattina e lunedì sono stati localizzati complessivamente circa 560 eventi sismici in tutta l’area interessata dalla sequenza di questi mesi
Il terremoto di magnitudo 6.5 ha devastato il centro Italia aprendo una montagna e radendo al suolo interi comuni. Sono decine di migliaia di sfollati, ma per fortuna questa volta non ci sono state vittime. A Norcia “i borghi medievali che erano veri e propri gioielli del nostro patrimonio storico e culturale sono stati spazzati via dalla violenza del sisma. Ma bisogna pensare a chi resta”, spiega Paolo Mancinelli, coordinatore logistico della Protezione Civile.
“Stiamo facendo di tutto per cercare di portare via la gente da Norcia, di portare gli abitanti negli alberghi sul lago Trasimeno, che è una zona più tranquilla”.
Sono circa 70 i comuni che hanno segnalati crolli e si parla di 40mila sfollati, ma la cifra potrebbe addirittura arrivare a 100mila. “Ci sono delle strutture agibili, come delle palestre che stiamo allestendo dei letti li, ma non è una cosa che può durare giorni. “Per adesso non c’è futuro perché qui è tutto da ricostruire, dobbiamo rialzarci un’altra volta. Non c’è più niente di sano, soprattutto nel centro storico che non c’è più. Non abbiamo lavoro, non abbiamo vestiti, non abbiamo più niente, assolutamente niente. Ci siamo sempre rialzati, è vero, perché non è la prima volta che lo sentiamo, ma come questa volta mai”.
Minimo 15mila sfollati
“Il numero di 15mila persone fa riferimento alla parte di popolazione che rientra nel circuito dell’assistenza, da chi è sulla costa e negli alberghi a chi trova accoglienza nelle strutture dei Comuni”. Lo ha detto lo scorso lunedì Titti Postiglione, direttrice dell’ufficio Emergenze della Protezione Civile, aggiungendo che è “un numero importante” che “non escludo possa crescere” dopo le ultime scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale.
La notte trascorsa è stata “complicata per i cittadini e per la macchina dell’assistenza” ha aggiunto Postiglione. Ci sono “cittadini in strutture messe a disposizione, cittadini che hanno trovato sistemazioni proprie, in auto o accoglienza dai parenti”, ha detto, spiegando che le situazioni sono “molte differenziate ma sono tutte segnate dal fatto che siamo a poche ore da un terremoto gravissimo, il più grave da quello dell’Irpinia e si porta dietro la complessità di scosse precedenti e devastanti”.
E ancora: “Visso, Ussita, Castesantangelo sul Nera sono comuni epicentrali e hanno anche una sequenza importante che caratterizza ogni momento di questa vita che stiamo vivendo e che rende tutto più complicato, ma il danno è estremamente diffuso”.
Renzi: ricostruiremo tutto
Dopo la gestione dell’emergenza del post terremoto ci sarà “la ricostruzione” e sarà “a regola d’arte”. Lo garantisce nella sua e-news il premier Matteo Renzi in merito alle nuove scosse che ieri hanno colpito tutta l’Italia e in particolare il Centro del Paese. “Con il controllo dell’opinione pubblica e di tutti i cittadini – aggiunge il presidente del Consiglio-. Non va sprecato nemmeno un centesimo e dobbiamo dimostrare chi siamo: persone che – a differenza di alcune vicende del passato – sanno fare opere pubbliche senza sprechi e senza ladri”. “Ricostruiremo. Ricostruiremo tutto, ricostruiremo tutti insieme. Ci sono dei momenti in cui le divisioni politiche contano zero e si lavora tutti nella stessa direzione” ha poi ribadito il premier lanciando un appello all’unità che è già stato raccolto da tutte le forze politiche. A partire dal Movimento cinque stelle che con Beppe Grillo ha confermato di essere “disponibile a collaborare”. “Valuteremo le modifiche al decreto terremoto – ha spiegato il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma Vasco Errani -. Renzi ha già detto che il governo risponderà appieno. Insieme al premier e al Cdm valuteremo il percorso da fare e le modifiche indispensabili da fare al decreto già in corso di conversione al Senato”. Il Cdm straordinario, intanto, si riunisce oggi alle 17 per fare una prima valutazione dei danni del sisma di ieri.
Askanews
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