“Questa barbarie non fa che rafforzare la nostra determinazione di fronte a questa sfida”
Permane incertezza sugli autori dell’assalto all’Hotel Radisson di Bamako che venerdì scorso ha fatto almeno 27 morti, al momento dell’attacco contro il Radisson di Bamako nell’albergo erano presenti 170 persone. Dopo la prima rivendicazione, quella da parte del gruppo al Murabitun guidato da Mokhtar Belmokhtar, l’azione terroristica è ora ‘firmata’ dal (Flm) – Fronte di Liberazione del Macina” (il Macina è la parte centrale del Mali) in collaborazione con Ansar Dine. Il comunicato, rilanciato da diversi siti e invitato anche all’agenzia France Press è firmato da Ali Hamma, portavoce del Flm, il gruppo diretto dal predicatore radicale Amadou Koufa. Tra gli altri, l’attacco è stato condannato dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che lo ha definito “odioso”, e dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama: “Questa barbarie non fa che rafforzare la nostra determinazione di fronte a questa sfida” del terrorismo, ha spiegato l’inquilino della Casa Bianca.
I gruppi islamisti in Mali
Nell’agosto 2013 Belmokhtar, già a capo di una sua fazione, annunciò la fusione della propria organizzazione con il Movimento per l’Unità e la Jihad in Africa occidentale (Mujao). Il nuovo gruppo prese il nome di “Al-Murabitun”. In Mali agiscono e sono attivi principalmente cinque altri gruppi islamisti: Ansar Dine, Al Murabitun, Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqim), il Battaglione dei firmatari del sangue e il Movimento islamico per Azawad (MNLA). I due gruppi principali sono Ansar Dine, guidato dall’ex ribelle tuareg Iyad Ag Ghaly. Il suo obbiettivo dichiarato è imporre la sharia in Mali. L’Aqim, invece – branca nord africana di Al Qaeda – è un movimento nato nei primi anni novanta in Algeria durante la guerra civile. L’Aqim si è rafforzato nel 2007 quando l’altro gruppo islamista più forte della regione, il gruppo algerino Salafita per la Preghiera e il combattimento si schierò con l’organizzazione di Osama bin Laden. Il Mujao, nasce da una secessione dall’Aqim. Il gruppo – ora Al Murabitun – vuole imporre la legge islamica e negli ultimi anni ha condotto varie operazioni militari contro i separatisti tuareg. Il Battaglione dei firmatari del sangue è un’altra costola secessionista dell’Aqim. Tra i suoi obiettivi la jihad globale. Il Battaglione è composto principalmente da combattenti stranieri. Tra le sue azioni più note l’attacco nel 2013 a un impianto di estrazione e raffinazione del gas in Algeria, col sequestro e l’uccisione di diversi stranieri. Il Movimento Islamico per Azawad è un gruppo tuareg moderato che vuole l’indipendenza e dichiara di opporsi a “terrorismo e estremismo”.
Askanews