Il numero uno al mondo Novak Djokovic, 28 anni, sfodera in finale la migliore prestazione nelle due settimane a Wimbledon 2015 e sconfigge Roger Federer in quattro set con il punteggio di 7-6, 6-7, 6-4, 6-3. Il serbo conquista il nono Grand Slam in carriera e si conferma il più forte oggi in circolazione. Con una vittoria Federer sarebbe diventato il più titolato (8 successi) del torneo più famoso del mondo e il più anziano vincitore sul Centrale del tempio londinese con 33 anni e 338 giorni. Lo svizzero, numero due, ci ha provato iniziando (forte) il match con la stessa tattica della semifinale vinta contro Murray: prima palla di servizio e discesa a rete e sul servizio di Djokovic limitare lo scambio al minimo dispensabile. Nel primo set Federer va sul 4-2, ma c’è subito subito la reazione del serbo, che ribatte al colpo con il contro break.
Per sfortuna di Federer e del suo coach Edberg, dall’altra parte c’era un contraente ben più attrezzato di Murray. Djokovic ha pressato sul servizio dando profondità ai suoi colpi da fondo campo, da dove ha giocato quasi senza errori, per impedire a Federer di avanzare ed evitando rischi inutili, senza dimenticare che Djokovic è il più forte al mondo sulle risposte. Nei primi due set la gara è stata equilibrata e la conclusione logica di entrambi è stata il tie-break. In ambedue i casi lo ha vinto il giocatore che durante il set è stato più sulla difensiva. Federer ha sprecato due palle set nel primo perdendo poi per 7-1 al tie-break. Djokovic si è visto annullare qualcosa come sette set-point e ha perso 12-10 al tie-break.
Federer fin lì tiene duro e resta attaccato alla partita, ma alla lunga la tattica di Djokovic si rivela più efficace, anche perché lo svizzero cala fisicamente. Il serbo è mobilissimo e più costante a tenere palla in campo, ad alzare il muro e a prevenire le accelerazioni di Federer, tenendolo lontano dalla rete con colpi profondi sulla riga di fondo al limite della perfezione, costringendo così lo svizzero a sbagliare. Federer non ha saputo trovare nuove soluzioni tattiche e nel terzo e quarto set a Djokovic basta un break in apertura di entrambi i parziali per mettere il sigillo sulla vittoria, grazie anche alla sicurezza sul proprio servizio. Ma forse oggi non sarebbe riuscito a nessun giocatore di sconfiggere il fortissimo serbo, dominatore della stagione. Federer resta a sette Wimbledon e non vince uno Slam da oltre anni, ma tutti sono pronti a scommettere che anche l’anno prossimo tenterà di alzare il trofeo sull’erba sacra di Wimbledon, il suo Slam prediletto.
G.S.