Arriva nelle sale il terzo capitolo della trilogia diretto da Matt Reeves
Dopo il successo dei primi due capitoli, arriva nelle sale cinematografiche la battaglia finale tra i primati e gli esseri umani. Nel cast di nuovo Andy Serkis (Cesare) insieme a Judy Greer (Cornelia), Gabriel Chavarria (uno dei protagonisti umani), Woody Harrelson (l’antagonista principale), Steve Zahn (una delle scimmie) e Sara Canning (un’altra scimmia). Dietro la macchina da presa ancora una volta Matt Reeves. In questa nuova pellicola le scimmie sono ancora organizzate intorno a Cesare, il loro capo, e sempre in guerra con gli uomini, organizzati negli squadroni corazzati dello spietato colonnello senza scrupoli interpretato da Woody Harrelson che si rifiuta di cedere il pianeta ai primati e marcia con le sue truppe per distruggerli tutti.
La pace potrebbe arrivare eliminando uno tra gli umani, rifugiatosi in un ultimo fortino, alla scoperta del quale si dedicheranno quattro scimmie più una quinta dalla storia misteriosa. Cesare incontra infatti un ‘esemplare’ che non fa parte del suo clan, che porta con sé un passato doloroso e una rivelazione sconvolgente. Ad unirsi al quintetto una bimba muta il cui nome sarà familiare ai fan della saga originale: Nova era infatti la donna muta che si univa alla fuga di Charlton Heston.
Qui la troviamo ancora bambina, scoperta da sola da Caesar e Maurice con il quale sviluppa un legame padre-figlia. Quest’ultimo capitolo dovrebbe chiudere la saga raggiungendo l’apice del conflitto tra scimmie ed esseri umani, con un braccio di ferro finale che deciderà chi sarà ad ereditare il pianeta. Visto il successo dei primi due capitoli, (‘L’alba del pianeta delle scimmie’, del 2011, costò 93 milioni di dollari e ne incassò 480, ma ancora meglio è andata a ‘Apes Revolution’, del 2014, con un rapporto di 170 a 710), e le buone premesse per il terzo, sembra però che a concludersi saranno solo le vicende che ruotano intorno a Cesare, mentre un eventuale quarto capitolo potrebbe lasciarselo alle spalle per inseguire altre ispirazioni. In effetti l’intenzione di concludere questo filone è evidente nel tono autunnale da fine della mitologia, con i cavalli che marciano stanchi e i morti che pesano come macigni.
Dopo la prima scena in cui una pattuglia umana tenta l’assalto a Cesare finendo malamente massacrata a causa dell’arrivo dell’esercito dei primati, la seconda più desolata e solitaria vede la compagnia a cavallo solcare luoghi deserti, spiagge invernali al tramonto o piccoli desolati villaggi innevati: il tutto dà la misura di un mondo quasi post-apocalittico.
La 20th Century Fox diede origine al mito cinematografico con il film del 1968 ‘Il pianeta delle scimmie’ con Charlton Heston e Roddy McDowall, liberamente ispirato al romanzo omonimo di Pierre Boulle, pubblicato nel 1963. Il film di Franklin J. Schaffner si rivelò un grande successo di pubblico tanto da meritarsi due nomination all’Oscar per i costumi e le musiche. La trama del prototipo cinematografico era ben distante da quella del 2011: seguendo più da vicino il romanzo, raccontava di una spedizione spaziale che finiva su un lontano pianeta del futuro, dominato dagli uomini scimmia.
foto: Ansa