Quali sono le migliori mascherine da indossare per proteggerci davvero? Mentre si diffondono sempre più le mascherine in tessuto, molti ospedali svizzeri ammettono solo le mascherine chirurgiche
Negli ultimi giorni, purtroppo, si registrano aumenti di casi di contagi in tutta Europa, Svizzera compresa, contemporaneamente aumenta l’uso della mascherina che si afferma come oggetto di protezione più efficace e più richiesto, ma non esente di dubbi. Nella Confederazione ormai la mascherina è obbligatoria sui mezzi pubblici e ben vista anche se usata in situazioni dove è impossibile adottare la giusta distanza di sicurezza. In Italia è richiesta anche negli spazi esterni, negli esercizi commerciali e con le riaperture della scuola si pensa a farle indossare agli studenti. Dunque, una cosa è certa: la mascherina è un importante mezzo di protezione contro questa epidemia, ma quale sarà la mascherina più sicura? In giro, tra chi coscientemente le utilizza, se ne vedono diverse, chirurgiche, di stoffa, anti smog, con e senza valvola, ma non tutte hanno la stessa efficienza.
Le più sicure, a detta degli esperti, sono i tipi FFP1, FFP2 e FFP3 con e senza valvola filtrante, che proteggono sia chi le indossa che l’esterno, queste vengono dette respiratorie. Le più diffuse e consigliate sono le monouso, la mascherine chirurgiche o mascherine igieniche, che sono quelle utilizzate, per intenderci, dai medici nelle sale operatorie. Infine ci sono anche le mascherine di stoffa che sembra siano più utili per proteggere esternamente e meno chi le indossa e sono diventate un indumento da sfoggiare per colori, fantasie e addirittura brand poiché le maggiori firme non hanno perso occasione per proporre la propria versione. Ma la mascherina di stoffa non è la favorita in tutte gli ambienti, per esempio negli ospedali e nelle case per anziani, dove invece sono consigliate le mascherine chirurgiche. Già molti ospedali e case di cure della Svizzera richiedono l’uso esclusivo della mascherina chirurgica e presto anche in Ticino sarà applicata questa regola.
“Attualmente non esiste una direttiva vincolante”, spiega il medico cantonale Giorgio Merlani, ma la preferenza a quella chirurgica si deve al fatto che “è scientificamente dimostrato che protegge sia in uscita che in entrata”, mentre quella di stoffa contiene esclusivamente l’espulsione del virus, per questo è detta “sociale”. È vero che la Swiss National Covid-19 Science Task Force ha elaborato uno standard di mascherina in tessuto lavabile, secondo il progetto ReMask che segue le indicazioni EMPA. Queste mascherine garantiscono un buon grado di protezione, risolvendo, in questo modo, gran parte del problema dello smaltimento delle mascherine monouso, ma la Confederazione ricorda che in presenza dei sintomi tipici di una malattia acuta alle vie respiratorie, viene comunque raccomandata una mascherina igienica monouso. L’utilizzo della mascherina, quindi, permette di rallentare la diffusione del nuovo coronavirus, ma bisogna anche farne un buon uso. Se decidete di utilizzare le mascherine igieniche o chirurgiche, devono essere sostituite spesso e dopo averne fatto uso, per questo vengono anche dette monouso. È possibile smaltirle semplicemente nei rifiuti giornalieri. La mascherina in tessuto, per essere davvero efficace, deve essere lavata tutti i giorni a sessanta gradi o di più e dopo un ciclo di 10 lavaggi deve essere sostituita perché non garantisce più il giusto filtraggio. Le protezioni ci sono, basta saper scegliere quella giusta, voi che mascherina preferite?