L’ottava edizione del Festival internazionale del film di Roma, svoltosi dall’8 al 17 novembre, si è concluso con il trionfo di un docu-film italiano. Scarlett Johansson premiata per la sua voce….
Un’annata fortunata per il cinema italiano che sembra trionfare ai grandi Festival! Come infatti era successo alla Mostra del cinema di Venezia, in cui trionfò il film documentario Sacro GRA, anche per il festival del film di Roma e l’Italia ad uscirne vincitrice e anche questa volta con un docu-film. Si aggiudica il primo posto Tir di Alberto Fasulo, sconfiggendo quello che da molti era dato favorito, ovvero Her di Spike Jonze. In realtà Tir non è un vero e proprio documentario, più che altro può essere definito il primo esperimento di finzione del documentarista Alberto Fasulo, ma, come lui stesso spiega, vicinissimo al documentario. L’attore protagonista, Branko Zavrsan, ha accettato di diventare per ben 3 mesi un camionista, un conducente di Tir che dopo essere stato assunto a tempo determinato da una ditta di trasporti italiana, è stato seguito dalle telecamere di Fasulo che ne ha tratto il docu-film. «Tir è un film che mi ha cambiato la vita – ha detto il regista – un atto di coraggio durato cinque anni in cui mi sono preso i miei rischi. Cosa ha colpito la giuria? Non lo so, probabilmente il sudore che traspirava in quella cabina di camion. Io ho fatto solo qualcosa di istintivo». Premiato col Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film Tir è una produzione italo-croata sulla solitudine e sui silenzi di Branko, ex professore e camionista improvvisato.
Durante la serata della premiazione, condotta da Anna Foglietta, Fasulo, che è anche il primo vincitore italiano ad aggiudicarsi l’ambito premio, seppur molto emozionato non dimentica di fare i suoi ringraziamenti a coloro che hanno reso possibile il suo progetto: “Mi trema tutto il mondo, io ho creduto molto a questo film e auguro vita eterna a questo Festival che non a caso sta nella città eterna. Ringrazio mia moglie che è anche la mia produttrice e l’attore Branko (Zavrsan, ndr) che ha dato un contributo importante. Spero che questo film accenda un faro sulle tematiche di chi, come i camionisti, ci corre accanto e non ce ne accorgiamo”. Non sono mancate di certo le polemiche, infatti non tutti sono sembrati d’accordo sulla scelta del vincitore, a cominciare dalla giuria. “Nessun premio è stato assegnato con un consenso unanime. Sul verdetto non abbiamo mai litigato, anche se c’è stata qualche discussione accesa. – ha spiegato in conferenza stampa il Presidente della giuria James Gray – D’altronde trovo ridicolo pensare che i premi si possano dare all’unanimità. Se un film piace a tutti, è probabile che non sia interessante”
Anche se spodestato del primo posto, Her di Spike Jonze non è andato via a mani vuote aggiudicandosi il premio per la miglior interprete femminile che va a Scarlett Johansson, o meglio, alla sua voce. Infatti l’attrice ha preso parte al film di Spike Jonze solo in qualità di voce poiché non vi prende mai parte fisicamente e non compare in nessuna scena. La Scarlett infatti interpreta semplicemente un sistema operativo di nome Samantha di cui si innamora il protagonista Joaquin Phoenix. Non ha potuto ricevere di persona il premio e non potendo intervenire neanche per voce ha ringraziato facendo pervenire un simpatico messaggio in cui ringrazia la giuria per l’insolita premiazione: “Ringrazio quegli attori che rimangono dietro le quinte. Attori che mi hanno ispirato con le loro voci e ringrazio infine la giuria per il loro orecchio” dice l’attrice. In effetti la premiazione potrebbe sembrare non proprio corretta poiché sono assenti alcuni dati fondamentali per decretare un giudizio sull’interpretazione recitativa, ma il giurato italiano Luca Guadagnino ha difeso a spada tratta la scelta della giuria: “Non è il premio a una voce, ma ad una performance che abbiamo trovato assolutamente sorprendente e riuscita. Penso che dobbiamo essere in grado sempre di arrenderci alle sorprese del mondo del cinema, che trovo sempre più interessanti delle prevedibilità”. Per quanto riguarda i premi maggiori ricordiamo il premio come miglior attore che va a Matthew McConaughey per l’interpretazione in Dallas Buyers Club, film sul dramma dell’Aids negli anni ’80 diretto da Jean-Marc Vallee che vince anche il premio Bnl del pubblico per il miglior film, mentre il premio per la migliore regia va a Kiyoshi Kurosawa per Seventh Code.