L’esperto: eruzione 500 volte più potente della bomba atomica!
A cinque giorni dall’emergenza a causa della violenta eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, gli aiuti da parte di aerei stranieri sono finalmente riusciti a raggiungere l’isola principale dell’arcipelago colpito.
Solo oggi, infatti, l’aeroporto dell’isola di Tongatapu, dopo essere stato ripulito dalle ceneri che hanno ricoperto gran parti delle isole dell’arcipelago, è stato raggiunto da due aerei militari, uno neozelandese e uno australiano. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di ulteriori aerei e navi per portare gli aiuti di prima necessità alla popolazione locale in gravi difficoltà. I primi due aerei hanno trasportato acqua potabile, generatori di elettricità, prodotti per l’igiene di base, rifugi temporanei, apparecchi per comunicare e, tra le altre cose, anche strumenti per desalinizzare l’acqua e un dispositivo per facilitare la pulizia della pista dell’aeroporto.
L’eruzione
Sarebbe avvenuta nella notte tra sabato e domenica la catastrofica eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, situato a 65 chilometri a nord di Tongatapu. In poche ore si è alzata un’alta colonna di fumo e uno scenario apocalittico ricco di fulmini e maremoti prodotti dalla potente onda d’urto che ha viaggiato per migliaia di chilometri. Si stima che la nube di materiale sprigionata dal vulcano abbia raggiunto i 20-30 chilometri di altezza e il diametro è stimato in 450 chilometri, mentre lo tsunami generato subito dopo ha prodotto onde di oltre 1,2 metri di altezza. Le isole dell’arcipelago sono state ricoperte dalla cenere e le polveri che hanno messo a rischio le zone abitate e le riserve di acqua potabile. Al momento sono state accertate tre vittime a causa di questa catastrofe naturale, ma è ancora tutto da verificare poiché le isole coinvolte sono state isolate fino a questo momento e la possibilità di comunicare è stata appena ripristinata.
I pareri
Secondo le stime dell’ONU, gli effetti dell’eruzione del vulcano sono stati disastrosi per almeno l’80% degli abitanti di tutto l’arcipelago. Per James Garvin, scienziato capo presso il Goddard Space Flight Center della NASA, quella che ha investito l’arcipelago di Tonga è stata la maggiore eruzione degli ultimi decenni, registrata fino in Alaska, a 9’000 chilometri di distanza, “500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima”, pari a circa “10 megaton – 10 milioni di tonnellate – di equivalente in tritolo”. Mentre per Michael Poland, del servizio geologico degli Usa, “potrebbe trattarsi dell’esplosione più rumorosa avvenuta sulla terra dal 1883, quando esplose il vulcano Krakatoa in Indonesia”. La diplomatica australiana Rachael Moore, che si occupa dei rapporti con Tonga, ha riportato che “dove una volta c’erano splendidi resort e molte, molte case, adesso c’è un paesaggio lunare”, commentando l’aspetto della parte occidentale dell’arcipelago.
La geografia che cambia
Secondo quanto rivelano subito le immagini satellitari che hanno catturato i momenti dell’esplosione del 15 gennaio 2022, la geografia terrestre ha mutato la sua faccia con la scomparsa dalle cartine geografiche di Hunga Tonga-Hunga Haʻapai, un’isola vulcanica appartenente al Regno di Tonga sorta da una precedente eruzione dell’omonimo vulcano sottomarino. Dell’isola, fortunatamente disabitata, sono rimasti solo qualche piccolo spuntone di roccia emergente dalle acque oceaniche.
Redazione La Pagina