Ho 44 anni, sono uno storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra e da quasi trent’anni coltivo la passione per la politica attiva e l’impegno civile.
Vivo e lavoro a Ginevra e sono cittadino svizzero e italiano. Le mie origini sono irpine. Vengo da una parte d’Italia nota per la più grande catastrofe della storia repubblicana, il terremoto del 1980.
Il mio vissuto personale, il mio percorso professionale e politico sono strettamente collegati tra loro. La mia storia mi ha spinto verso la professione di storico delle migrazioni e il mio impegno politico è stato sempre all’ insegna della concretezza.
La mia candidatura è mossa dalla convinzione di avere gli strumenti per saper interpretare le esigenze di una comunità italiana all’estero sempre più frammentata, fatta di innumerevoli sfumature e complessità. Una comunità che si confronta con problemi complessi, a cui servono soluzioni articolate e non semplificate.
«È già domani» non è uno slogan, ma una visione sul futuro.
“È già domani” significa coniugare l’ascolto del presente per prenderci cura di ciò che vogliamo per il domani.
Il mio programma parte da idee chiare per arrivare alle risposte che cerchiamo.
Sono risposte rivolte agli oltre sei milioni di persone che hanno scelto di studiare, lavorare, fare ricerca, crescere una famiglia lontano dall’Italia.
Questa immensa comunità che cresce ogni anno, senza sosta, è composta da sei milioni di progetti di vita, di persone, di volti. Tutelare ognuno di questi progetti è una grande responsabilità: significa tutelare il loro futuro, il loro benessere e la loro libertà.
È necessario ascoltare e tutelare questa comunità agendo con equità tra generi, garantendo diritti, offrendo opportunità, costruendo le basi per una mobilità sostenibile e circolare. Soprattutto offrire la libertà di restare o di ripartire.
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