È tornato nelle sale italiane l’8 ottobre, distribuito dalla Lucky Red, “Saranno famosi”.
“Fame”, questo è il titolo originale, negli stati Uniti è già un cult tra i giovani. Sarà per l’entusiasmo e le aspirazioni dei protagonisti, in cui tanto i giovani spettatori si rispecchiano oggi come nel 1980, quando Alan Parker nel suo Fame raccontò i sogni, le speranze, le delusioni, i primi turbamenti sentimentali di una decina di studenti, seguendone il percorso di vita nell’arco dei quattro anni di scuola. Talento e sudore: era uno degli slogan che regolavano la vita degli studenti della High school of performing art di New York, che questo film rese popolare nel mondo, reinventando il musical e dando origine a serie tv, reality show e ad uno spettacolo che da Broadway fece il giro del mondo.
Il nuovo Fame – Saranno Famosi non è solo il remake di ambiziose storie passate: è un film diverso, con altre canzoni, altri destini, altri protagonisti.
Il revival conserva però tutti gli elementi che hanno fatto sognare intere generazioni: i desideri, la fame di successo, il sacrificio, l’arte. E poi ancora, un gruppo di giovani artisti pronti a tutto pur di dimostrare il proprio talento, una scuola da sogno, docenti inflessibili, severi ma bravissimi, coreografie spettacolari – che ci resteranno dentro come quella indimenticabile fra i taxi di Manhattan. Anche la musica – anima di Fame – è nuova e vecchia insieme. Oltre ai ritmi indimenticabili del vecchio Saranno Famosi, nuove canzoni esplosive, colonna sonora di coreografie improvvisate e di momenti indimenticabili. Gli interpreti sono giovanissimi e sconosciuti, hanno da 14 a 18 anni, tutti provenienti da scuole d’arte e spettacolo. Giovanissimo è il regista, Kevin Tancharoen, 24 anni, forte di una carriera impressionante, cominciata a 4 anni a scuola di danza e arti marziali; poi corsi di cinema ed effetti speciali, fino ad affermarsi come collaboratore di Mtv, coreografo e regista di video di star come Britney Spears, Jessica Simpson, Madonna, Jennifer Lopez. Fame è il suo debutto cinematografico. “Tutto quello che ho fatto nella vita mi ha portato a questo film. È il mio “saranno famosi”, dice il regista che ha già firmato un contratto per Arcana, un kolossal milionario in cui giocherà a mischiare fantascienza e arti marziali, fumetto e danza.
In un mondo in cui il reality show trionfa in ogni televisione, dice il produttore Tom Rosenberg “tutti possono trovare il loro momento di celebrità. Basta raccontare la propria storia e diffondere l’immagine su un web tipo YouTube per sentirsi famosi. Quando Alan Parker fece Fame forse il legame tra talento e successo era più stretto, oggi si può essere famosi anche senza avere qualità artistiche. I personaggi del film di Tancheroen appartengono al nostro tempo, e un elemento forte del film è proprio l’analisi della natura del talento, della fatica, dell’esercizio costante, in confronto alla celebrità effimera”. Il film di Tancharoen pur non ponendosi ufficialmente come il remake di Fame, del film di Parker mantiene alcuni elementi: l’ambientazione, quella della High School di Manhattan, alcuni interpreti, come Debbie Allen, che nel film di Parker era l’insegnante di danza e nel nuovo film interpreta la preside della scuola, ed alcune canzoni, tra le quali Fame e Out here on my own.
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