La Festa della donna è alle porte ed è bello cogliere l’occasione per esplorare quel vasto universo femminile che ci circonda: diritti, abitudini, diversità e tanto altro….dedicato alle donne!
Il diritto di voto in Italia e in Svizzera
Quando oggi arrivano nelle case i plichi per andare a votare, solo pochi penseranno al fatto che non è da sempre che alle donne era permesso prendere delle decisioni in politica andando a votare. Ma ancora meno le giovani donne di oggi potranno immaginarsi che in Svizzera il diritto di voto delle donne è stato introdotto solo nel 1971. La Svizzera è stato uno degli ultimi paesi a introdurre questo diritto, ma il primo in cui questo è stato introdotto dopo una votazione popolare in cui, ovviamente, hanno votato gli uomini. Sono passati però quasi vent’anni fino (1990) all’introduzione completa, l’attuazione del diritto di voto a livello cantonale e comunale. In Italia invece le donne hanno ricevuto molto prima il diritto di voto, infatti, nel 1945 il Regno d’Italia istituì il suffragio femminile e le donne votarono alle amministrative. Nel 1946 avvenne il primo voto su scala nazionale, al referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica italiana e alle contemporanee elezioni politiche dell’Assemblea costituente.
È impensabile fare un articolo sulle donne senza nominare la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. L’attivista pakistana, che a undici anni aveva affidato alla Bbc il suo diario in cui scriveva della sua vita sotto i Talebani nella Valle di Swat, che lo scorso 10 ottobre insieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi, è stata insignita a soli diciassette anni del premio Nobel per la pace “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione “. A sedici anni ha rischiato di morire per difendere il diritto dell’istruzione delle bambine nel suo paese, nel 2012 un miliziano dei Talebani l’ha ferita al collo e alla testa mentre tornava da scuola su un bus. Malala ha ricevuto inoltre il premio Sakharov, del premio Nobel per la pace lei ha detto più volte di “non meritarlo, non avendo fatto ancora abbastanza”.
Il volto di una donna sulla banconota svizzera
Pensando alla Svizzera, pensiamo alla magistrata Carla Del Ponte che è stata procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia, o Marie Heim-Vögtlin, la prima studentessa svizzera in medicina (1872), o anche Anna Göldi, l’ultima donna ad essere condannata a morte per stregoneria in Europa. Ma avete mai guardato bene la nota dei cinquanta franchi svizzeri? Sapete chi è impresso sulla banconota? È Sophie Taeuber-Arp, nata nel 1889, un’artista svizzera che oggi è la figura chiave dell’arte concreta.
Società in cui comandano le donne
Le tre società più numerose son i Minangkabau dell’Indonesia, i Moso della Cina e i yuchiteca del Messico. La forma sotto la quale vivono queste società sono completamente diverse da quelle che conosciamo noi e che spesso sono segnate dalla grande disuguaglianza tra uomini e donne. Le famiglie dei Minangkabau, popolo con tre milioni di membri, ma anche il gruppo etnico Mosuo o la società Yuchiteca sono matrilineari e matrilocali, vuole dire che il marito va a vivere con la famiglia della moglie, le decisioni che riguardano la comunità si prendono col metodo del consenso, attraverso un complicato processo che coinvolge tutti gli adulti e le adulte, concludendosi quand’è raggiunta l’unanimità. Gli uomini dei Mosuo non sono costretti a lavorare poiché le donne, in gruppo, svolgono i lavori necessari per il sostentamento quotidiano.
La donna è l’amministratrice di tutti i possedimenti del clan: la casa, i campi, gli animali ed i prodotti alimentari domestici, come i cavalli, che sono di solito usati dagli uomini del clan (i suoi fratelli ed i figli). Le donne della società Yuchiteca sono i capi della famiglia e non sono i figli maschi a ereditare il patrimonio dei genitori quando questi muoiono, ma le figlie. Tutto quello che riguarda gli affari della famiglia viene organizzato dalle donne. Nonostante il “machismo” in Messico questo popolo sopravvive e sono proprio le donne ad occuparsi degli affari economici, mentre gli uomini solitamente non hanno un lavoro, ma si occupano della casa e dell’orto. Per questa società vale più la qualità che la quantità, infatti, questo popolo ha una vita media più lunga, muoiono solo pochi neonati durante il parto e i bebè sono miglior nutriti per la media messicana.
Le cinque donne più potenti al mondo
- Angela Merkel,
Cancelliera Federale della Germania
- Janet Yellen,
economista e politica statunitense, presidente della Federal Reserve
- Melinda Gates,
imprenditrice statunitense e moglie di Bill Gates
- Dilma Rousseff,
36° presidente del Brasile
- Christine Lagarde,
Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale
Una delle differenze tra uomini e donne? I 5 sensi.
Secondo quanto ha rivelato Ticinonews cambia la percezione attraverso l’uso dei cinque sensi. L’olfatto, in virtù della struttura del corpo calloso (la struttura nervosa che unisce i due emisferi) è più sviluppato nella donna. Anche la memoria visiva è più sviluppata nella donna, che ricorda meglio la fisionomia di una persona, o la disposizione degli oggetti su un tavolo. L’udito è invece appannaggio maschile. L’uomo riesce a concentrarsi meglio, escludendo mentalmente tutti gli altri rumori. L’orecchio maschile è anche in grado di sentire meglio i toni acuti. Per quanto riguarda il gusto, nella bocca delle donne sono presenti molti più recettori per riconoscere il salato. Così come per l’amaro.
Anche la manipolazione tattile riesce meglio alle donne. Molti potrebbero pensare sia dovuto alle dita più sottili. In realtà la donna ha anche terminazioni tattili più sensibili. Questa sensibilità aumenterebbe ulteriormente a metà del ciclo mestruale.
Donna vittima in casa
L’Istat, secondo gli ultimi dati del 2006, rivela come 6’743’000 donne in Italia da 16 a 70 anni nel corso della vita sono state vittime di violenza fisica o sessuale. Il14,3% delle donne ha subito almeno una violenza fisica o sessuale all’interno della relazione di coppia (da un partner o da un ex partner) mentre il 24,7% da un altro uomo; le violenze non denunciate sono stimate attorno al 96% circa se subite da un non partner, al 93% se subite da partner; la maggioranza delle vittime ha subito più episodi di violenza, nel 67,1% da parte del partner, nel 52,9% da non partner, nel 21% violenza sia in famiglia che fuori; 674.000 donne hanno subito violenze ripetute da partner e avevano figli al momento della violenza. Da un punto di vista territoriale il Centro Italia ed il Nord-est e le aree di grande urbanizzazione presentano i tassi più elevati di molestie rispetto a Sud e Isole.
In Svizzera, un sondaggio del 2014 dell’Ufficio federale di statistica ha rivelato che su 42’000 donne di età compresa tra i 18 e i 74 anni il 22 per cento delle donne intervistate hanno subito violenza fisica e/o sessuale all’interno di una rapporto di coppia. Il 42 per cento delle donne che sono state vittime di violenza in un rapporto di coppia ormai sciolto, ha subito maltrattamenti anche in gravidanza all’interno della stessa relazione. Il 43 per cento delle donne è stato esposto a violenza psicologica nell’ambito di un rapporto di coppia esistente o sciolto.
Qualche fatto..
..ogni 90 secondi una donna muore durante la gravidanza o il parto.
..in media una donna piange tra 30 e 64 volte all’anno.
..la donna che ha avuto più figli al mondo ne ha avuti 69.
..secondo uno studio, le donne pensano alla propria apparenza 9 volte al giorno.
.. Venere è l’unico pianeta del Sistema Solare a portare un nome femminile, quello della dea romana della bellezza e dell’amore, madre di Enea.
..nonostante i matrimoni precoci stiano diminuendo, dal 2011 al 2021 circa 100 milioni di bambine saranno costrette a sposarsi prima di compiere 18 anni.
..la prima Festa della donna si è tenuta negli Stati Uniti nel 1909.
..i messaggi inviati dalle donne contengono molto più testo di quelli inviati dagli uomini.
..ogni quarta donna possiede più di sei borse.
.. più del 90% di tutti i casi di disturbi alimentari colpiscono le donne.