Quando la slavina che con la potenza di 4’000 tir carichi di neve (che poi siamo curiosi di sapere se qualcuno è in grado di quantificare visivamente 4’000 tir…) si è rovesciata sull’albergo Rigopiano situato sotto il Gran Sasso a 1.200 metri di quota, diciamolo pure, nessuno credeva che da lì sarebbero mai uscite persone vive. Tutti abbiamo appreso la notizia con immensa angoscia e dolore per chi si trovava sotterrato dalla neve nel luogo dove era andato per qualche giorno di relax, trovando invece una fine terribile. Inizialmente si facevano i nomi, probabili ragionamenti su chi c’era e dove potesse essere situato, i primi scavi hanno preso avvio senza mostrare grandi speranze. Negli ultimi tempi in Italia, in Abruzzo in modo particolare, abbiamo assistito ad eventi che hanno lasciato poco spazio alla speranza. Poi però hanno aperto un varco e sentito delle voci: c’era gente viva lì sotto! Gente che è riuscita in qualche modo a salvarsi dalla valanga di 4’000 tir! Sono stati davvero momenti di gioia per tutti e il ritorno alla speranza è stato un input a lavorare ancora e con più tenacia su quell’inferno di ghiaccio sfidando il freddo, la stanchezza, le intemperie, la situazione di pericolo costante.
“Abbiamo fatto tutti e tre i terremoti, Amatrice, Camerino, Norcia. Abbiamo raccolto solo morti. Quando abbiamo rotto quel pannello di legno e ci siamo trovati davanti quei tre bambini abbracciati, ci siamo guardati e ci siamo capiti subito: questi angeli ci ripagano di tutti quei morti. E quello del vigile del fuoco è il lavoro più bello del mondo”. Sono le parole di alcuni dei soccorritori che dal giorno della devastazione dell’hotel Rigopiano lavorano incessantemente per riuscire a salvare più vite possibili. I bambini presenti nella struttura ce l’hanno fatta. Tutti quattro, piccoli ma forti eroi, che hanno resistito al mostro cattivo formato da 4’000 tir. Questo grazie all’instancabile operato di tutte quelle persone che hanno lavorato e stanno ancora lavorando scavando tra le macerie e la neve alla ricerca di qualsiasi spiraglio di vita. Purtroppo il tempo scorre inesorabile e ogni ora che passa in più è un pezzetto di speranza che va via…ma questo evento ci ha anche insegnato che i miracoli avvengono!
Sappiamo che la situazione che si sta verificando in tutta quella zona è davvero grave – vi invitiamo a leggere bene il servizio delle pagine 24 e 25 con una importante e dettagliata testimonianza – e siamo consapevoli anche che i quattro bambini estratti vivi, insieme a tutti gli altri pochi adulti che fino adesso si sono salvati, saranno per sempre segnati da questa terribile esperienza, ma loro ce l’hanno fatta, sono vivi! È una gioia per loro tanto grande, quanto inaspettata e nello stesso tempo siamo grati a tutte le squadre di soccorritori che con i loro sforzi hanno reso possibile il loro ritorno alla luce.
[email protected]
foto: Ansa