Ecco perché siamo così ossessionati dalle “50 sfumature di grigio”. In più vi suggeriamo qualche altra interessante lettura sull’argomento
Il libro di Erika Leonard, o E. L. James, e anche il film della regista Samantha Taylor-Wood, uscito da qualche settimana nei cinema svizzeri, sono veri successi. Nonostante, lo possiamo dire, “50 sfumature di grigio” non sia un capolavoro tutti, dagli adolescenti alle nonne, confessano di aver letto l’intera trilogia tutta d’un fiato in tempi record. La psicologa newyorkese Dr. Niloo Dardashti per il suo libro “Fifty Shades of Women’s Desires: The Allure of Twilight, Fifty Shades, And Other Pop Culture Phenomena” (50 sfumature dei desideri delle donne: Il fascino di Twilight, 50 sfumature e altre fenomeni della cultura pop) ha analizzato perché questo libro riesce a coinvolgerci così tanto.
Elite Daily ha pubblicato alcuni aspetti trattati da Dardashti, spiegando quali sono le ragioni scientifiche per cui amiamo tanto questo libro.
Il primo amore
Christian Grey è il primo amore di Anastasia Steele e noi siamo lì con lei in ogni momento appassionante, tutte quelle prime avventure, comincia a piacerci questo “innamorarsi” ancora e ancora. Soprattutto per chi vive in una relazione da molto tempo, spesso si sente incastrato nella routine e “50 sfumature” riesce a far rivivere i sentimenti del primo amore. “È quel sentimento di non poterne avere mai abbastanza di una persona”, crede Dardashti.
La tensione tra Grey e Steele
Mentre di certo non mancano le scene erotiche, ci fermiamo un attimo ai preliminari, infatti, “per tante donne i preliminari sono la parte più eccitante del rapporto”, dice Dardashti e di preliminari in “50 sfumature” di certo non leggiamo poco. “È frustrante, ma nello stesso tempo ci fa rimanere incollati al libro”, continua Dardashti e inoltre sostiene che ci si sente sedotti in un altro mondo e ci farebbe sentire più sexy.
Hollywood e gli ideali romantici
Soprattutto per quelli che tendono a sfocare le linee tra la vita reale e la fantasia dei film, Hollywood cerca continuamente di imbrogliarci vendendoci questa delusione della relazione perfetta o l’uomo perfetto. Usano Anastasia, una donna imperfetta, quindi paragonabile a noi stessi, per perpetuare “questa idea tradizionale dell’uomo perfetto, che noi non siamo perfette e nemmeno intere finché non lo abbiamo trovato”. Cominciamo a paragonare noi stesse, la nostra relazione, con le figure del libro. Nonostante sia completamente non realistico e misogino questo ideale romantico ci attira.
Avere il controllo
“50 sfumature affascina donne che sono in una situazione in cui sentono di controllare qualsiasi cosa – spiega Dardashti – Dobbiamo rispondere a tanti ruoli diversi e c’è sempre una parte di noi a cui piace sapere che l’uomo può prendersi le responsabilità”. Il libro accede a questa nostra nostalgia di voler controllare tutto ma nello stesso tempo rinunciare al controllo. Christian capisce i desideri di Anastasia, prende il controllo così lei può lasciare a lui tutta la responsabilità, questo sarebbe il desiderio di tante donne che sentono il bisogno di dover essere responsabile tutto il tempo.
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