Vediamo quali sono stati nel 2015 i punti caldi per l’Ufficio federale di polizia
“Il 2015 è stato un anno speciale: un anno di tensioni geopolitiche e di intere popolazioni pervase da un senso di inquietudine, costrette ad abbandonare il proprio Paese, il tutto mentre il terrorismo continuava a imperversare – dichiara la direttrice del fedpol, Nicoletta della Valle, nel rapporto sull’anno 2015. Inoltre “con gli attentati di Parigi l’anno si è concluso nello stesso modo in cui era iniziato”.
Della Valle continua poi spiegando che “per essere efficaci occorre un’azione combinata di tutti i partner svizzeri ed esteri. Tale tesi trova conferma nel nostro rapporto annuale: che si tratti dell’arresto di un ladro di gioielli, della condanna di tre cittadini iracheni sostenitori della jihad o dell’estradizione di presunti mafiosi in Italia, il nostro lavoro s’inscrive in un contesto internazionale ed è imperniato sul coordinamento e la cooperazione”.
Il rapporto
Secondo quanto emerge dal rapporto annuale dal fedpol il 2015 è stato un anno segnato dal terrorismo. Così nell’ambito della lotta al terrorismo fedpol ha posto particolare accento sulla cooperazione e il coordinamento su scala nazionale e internazionale, in particolare tramite il lavoro svolto dalla task force TETRA. Nel 2015 un’altra priorità per fedpol è stata la lotta alla cibercriminalità condotta anch’essa a livello internazionale. La cibercriminalità è in piena espansione e assume un carattere sempre più professionale. In testa alla classifica di tutti i reati informatici segnalati a fedpol nel 2015, figurano il phishing e la vendita online di prodotti contraffatti. Anche le comunicazioni pervenute nel 2015 per sospetto riciclaggio di denaro hanno fatto registrare una forte crescita pari al 35% rispetto al 2014.
Secondo il rapporto il lavoro svolto nel quadro di TETRA ha dato i suoi frutti: oltre settanta casi sono stati trattati da fedpol e dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), una sessantina dei quali sono oggetto di un’istruzione da parte del Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Sotto l’impulso della task force, gli attori preposti alla lotta al terrorismo hanno lavorato continuamente al fine di ampliare il dispositivo di misure adottate per far fronte a tale minaccia.
Indagini nel quadro del terrorismo
Le indagini condotte nel quadro della lotta al terrorismo si rivelano complesse. Anche in questo ambito lo scambio internazionale di informazioni assume quindi un’importanza fondamentale. Né è la prova il caso dei cittadini iracheni condannati nel marzo 2016 dal Tribunale penale federale: la costituzione di una squadra investigativa comune con l’FBI (Joint Investigation Team JIT) ha permesso di accelerare le indagini.
Indagini in materiadi cibercriminalità
Internet e le reti sociali sono ormai strumenti imprescindibili sia per le attività terroristiche sia per tutte le altre tipologie di reato. Questa realtà costituisce una grande sfida per gli inquirenti che sono chiamati ad analizzare una quantità di dati senza precedenti.
Le nuove tecnologie
La tendenza a ricorrere alle nuove tecnologie per compiere reati, trova conferma anche nel numero record di oltre 11’000 segnalazioni su presunti reati informatici inviate a fedpol nel 2015. Nel 2015 gli specialisti di fedpol hanno constatato una sempre maggiore professionalizzazione della cibercriminalità, con truffe più elaborate e attività criminali ben organizzate. Per fedpol la lotta alla cibercriminalità costituisce una priorità che s’iscrive in un contesto internazionale. Anche il 2015 ha visto dunque la partecipazione di fedpol a numerosi gruppi di lavoro, in particolare in seno a Europol.
Riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo
La criminalità economica è ampiamente diffusa su Internet e nel 2015 anche il numero delle comunicazioni inviate a fedpol per sospetto riciclaggio di denaro è aumentato ulteriormente. Le 2367 comunicazioni pervenute complessivamente hanno fatto registrare una forte crescita pari al 35% rispetto al 2014.
Lo scandalo Petrobras e altri tre casi complessi hanno concorso a tale aumento, in parte dovuto anche agli sforzi di sensibilizzazione profusi presso gli intermediari finanziari. Nel 2015 il reato preliminare del riciclaggio di denaro più segnalato nelle comunicazioni di sospetto è stata la corruzione. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, in cui la truffa era stata il reato preliminare più frequente.
“Il mondo si muove, si evolve, così come la criminalità. In questo scenario in costante mutamento, siamo chiamati ad anticipare i rischi e le sfide. I compiti di fedpol sono come il nostro mondo: complessi e interconnessi. Per affrontarli, dobbiamo dar prova di dinamismo, flessibilità e competenza. È questo l’obiettivo che perseguiamo, giorno dopo giorno, con il massimo impegno. Simbolo di un mondo in movimento, il nostro rapporto annuale si presenta in una nuova veste, più leggibile e sintetica. Un’ulteriore novità riguarda le illustrazioni che sono state interamente affidate a un artista, lasciandogli piena libertà espressiva”, conclude Dalla Valle.
Tipico caso di riciclaggio di denaro
Un cliente ha chiamato la propria banca dopo aver acquistato tramite SMS biglietti aerei per un valore di 2000 franchi e aver in seguito ricevuto biglietti falsificati. La banca intratteneva una relazione d’affari sia con la società che aveva venduto i biglietti sia con l’agenzia di viaggi coinvolta. La banca ha quindi segnalato il caso a MROS dalle cui analisi è risultato che uno dei mandatari era già noto alle autorità di perseguimento penale. MROS ha individuato una correlazione con un altro istituto bancario, il quale su richiesta ha segnalato ulteriori relazioni d’affari. Le controparti dei conti segnalati erano per la maggior parte delle agenzie di viaggio con sedi nei Paesi limitrofi. Tutti questi conti fungevano esclusivamente da conti di passaggio per trasferire, e dunque riciclare, il denaro in altri Paesi. Poiché vi era il sospetto fondato che il denaro coinvolto fosse frutto di illeciti, MROS ha trasmesso le informazioni alle competenti autorità di perseguimento penale.
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Fonte dati: Rapporto
annuale 2015 fedpol