Un’intera famiglia cade in un cratere della Solfatara. Salvo il figlio di 7 anni
Una vera tragedia quella che si è consumata lo scorso 12 settembre nel sito della Solfatara di Pozzuoli, Napoli, dove una famiglia di origini torinesi si era recata in visita. Si tratta di Massimiliano Carrer, Tiziana Zaramella e di Lorenzo, rispettivamente padre 47enne, madre di 45 anni e figlio di 11 anni, una famiglia di Torino, presumibilmente in visita turistica nell’area dei Campi Flegrei. Salvo un secondo figlio di 7 anni, Alessio.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il bambino avrebbe superato una recinzione che delimitava un’area in cui si era di recente aperto un crepaccio, precipitando per circa tre metri seguito dai genitori che hanno tentato inutilmente di salvarlo. I tre sarebbero morti a causa delle esalazioni. I tre, infatti, sarebbero caduti nel fango bollente, nella voragine profonda tre metri. Ad estrarre i corpi delle tre vittime sono stati i vigili del fuoco intervenuti dopo che il figlio superstite ha dato l’allarme.
In una nota diffusa dalla Asl Napoli 2 Nord, competente per il territorio di Pozzuoli, i sanitari del 118 spiegano che è stato “impossibile” mettere in atto alcun intervento di soccorso per salvare padre, madre e figlio. “Non avendo dettagli circa la gravità del caso – spiega la Asl – la centrale operativa della Asl Napoli 2 Nord ha inviato un’ambulanza avanzata di tipo A con medico a bordo, ma predisponendosi a inviare ulteriori soccorsi in caso di necessità”. I sanitari del mezzo, partiti dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, giunti immediatamente sul posto hanno verificato “l’impossibilità di mettere in atto alcun intervento di soccorso”.
“Sono qui da quarant’anni e un incidente del genere non è mai accaduto” afferma Armando Guerriero, titolare dell’omonimo bar che dal 1931 sorge a poca distanza dall’ingresso della Solfatara che ha prestato aiuto al piccolo sopravvissuto subito dopo la tragedia. “Abbiamo cercato di tranquillizzarlo, ovviamente era molto scosso”, aggiunge Guerriero. “Di continuo ci ha chiesto dei suoi familiari”, prosegue il titolare del bar. Il piccolo Alessio è stato presto raggiunto sul luogo della tragedia dai nonni a cui è stato affidato.
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foto: Ansa