La funivia Stresa-Alpino-Mottarone è un impianto di risalita che collega il comune di Stresa con la vetta della montagna delle Alpi Piemontesi Mottarone. È qui che, in questa domenica di maggio che invoglia alle gite fuori porta, come una bella escursione in montagna, poco dopo mezzo giorno, una delle cabine con a bordo 15 passeggeri precipita nel vuoto. Un cavo spezzato, nessun dispositivo di sicurezza che entra in funzione, un volo di almeno 15 metri e un impatto impetuoso col suolo che accartoccia la cabina e lascia davvero pochissime speranze per i 15 passeggeri. Le prime notizie riportano il triste bilancio di 13 vittime e 2 feriti gravissimi, sono due bimbi di 9 e di 5 anni. L’immagine della famiglia che decide di trascorrere la domenica allegramente in gita che si trasformerà in tragedia rende tutto davvero più insopportabile. Perché stiamo parlando di una tragedia che molto probabilmente si sarebbe potuta evitare se avessero eseguito la giusta manutenzione. Ed invece era stata completamente revisionata e sottoposta a manutenzione straordinaria tra il 2014 e il 2016, almeno 5 anni fa, e rimessa in funzione nella giornata di sabato 22 maggio dopo che era stata ferma un anno a causa del Covid. Pare inoltre che già sabato avesse dato qualche problema lasciando ferma in sospeso una cabina per la quale è necessitato l’intervento dei tecnici. Secondo la prima ricostruzione, “il cavo portante si è staccato all’altezza dell’ultimo pilastro – spiega il tenente il colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania intervenuto sul posto – e, nonostante dovrebbero esserci dispositivi di sicurezza, la cabinovia si è staccata”. Un volo di una quindicina di metri o anche di più, in seguito al quale “la cabinovia è rotolata a valle, finendo la corsa contro gli alberi”.
Nulla ci ha insegnato una recente tragedia di cattiva manutenzione e gestione come quella del ponte Morandi, assolutamente nulla, perché ancora oggi siamo a contare delle vittime di tragedie assurde che, magari, con un minimo di accortezza e la giusta manutenzione si sarebbero potute salvare. Nel frattempo, in serata, giunge la notizia della morte del bambino più grande, mentre la vita del più piccolo sembra ancora appesa ad un filo. Speriamo che questo non si spezzi!
Redazione La Pagina