Su 2400 verifiche effettuate nelle ultime settimane in Italia, le irregolarità superano il 15%
C’è poco da sperare: gl’italiani erano, sono e sicuramente saranno sempre gli stessi, e non è vero che c’è una maggioranza silenziosa onesta e una minoranza chiassosa disonesta. E’ vero il contrario, perché in ogni categoria sociale, in ogni settore, sono pochissimi quelli che possono guardarsi davvero allo specchio senza che l’immagine ritorni alterata da piccole e grandi miserie. L’ultima delle quali è stata offerta da gestori piccoli, medi e grandi di pompe di benzina, imprenditori e operai che, secondo le proprie possibilità, hanno dato una mano a truffare il prossimo. Da Nord a Sud, senza grandi differenze.
Le verifiche effettuate dalle Fiamme Gialle su 2400 distributori di carburante hanno dato risultati incredibili. La fantasia truffaldina – bisogna dirlo – non ha confini. Primo caso: 356 erogatori erano manomessi, per cui l’ignaro automobilista pensava di comprare ad esempio dieci litri, li pagava e in realtà ne riceveva nove. Secondo caso: i prezzi affissi sui cartelloni non corrispondevano a quelli effettivamente praticati dall’erogatore, cioè non venivano inseriti nel computer. Terzo caso: i carburanti venivano allungati con acqua o con altri additivi chimici, tra l’altro molto pericolosi per il motore, perché è come tagliare un vino buono con uno cattivo. Domanda: è mai successo a qualcuno che la propria auto dopo aver fatto il pieno o soprattutto dopo aver consumato metà serbatoio abbia cominciato a fare dei singhiozzi? Sono gli effetti dell’acqua messa nelle cisterne per allungare il carburante. Non solo l’automobilista paga l’acqua al posto del carburante, ma c’è il rischio che bisogna cambiare gl’iniettori e dover pulire il serbatoio, operazioni che costano un sacco di soldi e di fastidi. Sempre che il motore non si rovini prima. Su 2400 verifiche eseguite, 23 gestori sono stati denunciati per frode in commercio, 53 colonnine e pistole erogatrici sono state sequestrate e migliaia di prodotti petroliferi confiscati. Tanto per la statistica, 114 gestori sono stati denunciati per violazione alla disciplina sui prezzi esposti, cioè sul cartellone figura un prezzo e sull’erogatore un altro, più alto (mai uno più basso); 18 gestori sono stati accusati, dati alla mano, di aver rimosso i sigilli dagli impianti, quindi li hanno manomessi illegalmente; 197 erogatori dovranno essere sottoposti ad una nuova taratura in quanto si è riscontrata manomissione. Ancora. A Palermo due gestori sono stati sorpresi a vendere gasolio per trasportatori diluito con sostanze chimiche di bassa qualità, mentre a Sondrio sono state scoperte 56 aziende lombarde e piemontesi che vendevano carburante facendo installare su camion serbatoi che servivano ad erogare benzina di contrabbando. Si parla di un milione di litri. Come è possibile? Semplice: si tratta di carburante ricavato da sostanze chimiche che allungano (ed alterano) il carburante stesso, permettendo così di creare “riserve occulte” che poi vengono vendute, appunto, di contrabbando. La truffa, come si può immaginare, non viene esercitata solo ai danni dei cittadini che pagano dieci per ottenere nove e per giunta un prodotto che rovina l’auto, ma anche ai danni dello Stato per tutte le tasse non pagate. A Palermo, poi, è stata scoperta una pompa di benzina completamente abusiva, opportunamente recintata e in uso solo ad autotrasportatori conosciuti ed al corrente del traffico.
Due considerazioni finali. La prima è che le verifiche effettuate sono solo 2400. Se fossero effettuate sul totale dei distributori, probabilmente assisteremmo a truffe su larghissima scala. Non ci vuole molto a fare controlli di routine: basta munirsi di un recipiente con misure e il controllo è presto fatto. Ovviamente, non tutti possono farlo di giorno, perché i gestori si insospettirebbero. Ecco perché solo la Guardia di Finanza può farlo con le conseguenze del caso per i trasgressori.
La seconda considerazione riguarda il sindacato dei benzinai che minimizzano il quadro penoso che è emerso dalle verifiche dicendo che “sono fisiologici nel commercio e nel settore”. Come dire che è normale truffare.