Juncker: “non ci sono né vincitori né vinti”
“Questa mattina avevamo un unico obiettivo: l’accordo. E dopo 17 ore di negoziato finalmente siamo riusciti a ottenerlo”. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha confermato in conferenza stampa quanto già annunciato brevemente su Twitter e anticipato sul social network dal primo ministro belga. “Con condizioni molto severe”, certo, ma “unanime” e tale da “offrire alla Grecia la possibilità di rimettersi in carreggiata con il sostegno europeo”, ha detto Tusk.
“Abbiamo combattuto una dura battaglia. Ci troviamo di fronte a decisioni difficili”, ha subito commentato il premier greco Alexis Tsipras. Ma queste decisioni, ha insistito, “permetteranno di mantenere la stabilità finanziaria della Grecia e daranno la possibilità del rilancio. L’applicazione non sarà facile”. Le misure previste sono “quelle votate al parlamento greco”, secondo il premier. “Rafforzano la recessione” ma “i 35 miliardi di euro di misure e ristrutturazione del debito” dovrebbero permettere “ai mercati e agli investitori di comprendere che la Grexit appartiene al passato”. “La Grexit non ci sarà”, gli ha fatto eco il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, confermando l’intesa. “Non ci sono né vincitori né vinti”, ha detto. “Non penso che i cittadini greci siano stati umiliati. È stato un tipico accordo europeo”. E anche il presidente francese François Hollande ha sottolineato l’importanza di avere tenuto la Grecia dentro l’Eurozona: “questo era l’obiettivo”, ha spiegato. Quel che è certo è che “sarà un cammino lungo e difficile”.
Non ha mancato di sottolinearlo la cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo la quale “l’Eurogruppo è pronto, se necessario, a concedere un periodo di tolleranza e scadenze più lunghe, dopo una prima revisione del programma greco”. Da parte sua, la Grecia continuerà a “lottare per riprendere la crescita e riguadagnare la sovranità perduta”. E “l’onere”, ha commentato Tsipras, “sarà diviso in modo equo”. “Non sono quelli che hanno pagato negli anni precedenti che continueranno a pagare questa volta. Pagheranno la loro parte quelli che in passato erano riusciti ad evitarlo”, ha precisato. “Abbiamo evitato la proposta di trasferimento di asset all’estero, abbiamo evitato il collasso del sistema finanziario, siamo stati in grado, in questa lotta molto dura, di ottenere una ristrutturazione del debito e un finanziamento a medio termine”, ha concluso Tsipras, che ha ringraziato “tutti i colleghi” che hanno “lottato fino alla fine”.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha poi annunciato che l’accordo sul programma di aiuti prevedrà un fondo dagli 82 agli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Di questo fondo, 25 miliardi saranno destinati alla ricapitalizzazione delle banche greche.
Dati che sono nel testo finale dell’Eurosummit: la Grecia avrà per i prossimi tre anni un fabbisogno finanziario fra gli 82 e gli 86 miliardi di euro. Il vertice “prende nota che le necessità finanziarie del possibile programma di aiuti per la Grecia sono fra 82 e 86 miliardi di euro, come indicato dalle istituzioni”.
I capi di Stato e di governo dell’area euro raccomandano comunque di “esplorare la possibilità di ridurre questo ammontare attraverso un percorso di bilancio alternativo o privatizzazioni più consistenti”. Inoltre l’Eurosummit prende nota delle “urgenti necessità finanziarie della Grecia, che sottolineano il bisogno di progressi molto rapidi per arrivare a una decisione per un nuovo Memorandum. Le necessità finanziarie sono stimate a 7 miliardi di euro per il 20 luglio e altri 5 miliardi per la metà di agosto”.
Le riforme, da approvare in Parlamento greco entro mercoledì, riguardano la razionalizzazione dell’Iva, le misure per assicurare la stabilità a lungo termine del sistema pensionistico, la salvaguardia dell’indipendenza dell’istituto nazionale di statistica Elstat e l’attuazione piena del Fiscal compact.
Poi, entro il 22 luglio, il Parlamento dovrà dare il via libera all’adozione del nuovo codice di procedura civile e trasporre in legge la direttiva europea sulla risoluzione bancaria. Sono alcune delle condizioni concordate nel corso dell’Eurosummit per avviare il negoziato per il terzo programma di sostegno finanziario della Grecia.
#ThisIsACoup, – questo è un golpe – è stato uno degli hashtag di Twitter che circolava di più sui social network in Grecia, Francia, Germania e Gran Bretagna nelle ore decisive verso l’annuncio di un nuovo accordo. Il Nobel per l’economia Paul Krugman, prestigiosa penna del New York Times, ha aiutato a diffondere l’espressione sul web. Nel mirino di “This is a coup” erano i Paesi dell’eurozona – particolarmente il blocco guidato dai falchi Germania e Finlandia.
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