Onde anomale, alte dai sei agli otto metri, si sono abbattute sulle coste sud delle Samoa in seguito allo tsunami provocato dalla scossa sismica di magnitudo 8.3 con epicentro al largo dell’arcipelago. È stata la scossa più forte al mondo negli ultimi due anni. Per ora il bilancio provvisorio delle vittime si aggira intorno ai 170 morti. Nessun italiano è rimasto coinvolto nello tsunami: “A Samoa ci sono solo 16 italiani, che sono stati contattati e stanno tutti bene”, ha riferito l’ambasciatore italiano presso la Nuova Zelanda, Gioacchino Trizzino. Solo una donna, Daniela Brussani, originaria di Roma e proprietaria di un resort vicino la capitale di Samoa, ha rischiato la vita: “Sono salva per miracolo” ha commentato. “Ero a letto quando, poco dopo l’alba, c’è stato un terremoto fortissimo. Mi sono alzata per fuggire, ma a malapena riuscivo a stare in piedi” ha raccontato la donna che è riuscita a scappare. “Del resort non è rimasto nulla. È tutto distrutto”.Brussani sottolinea che non è scattato nessun allarme da parte delle autorità locali per mettere in guardia la popolazione: “Il governo ha fatto esercitazioni, promesso l’invio di sms di avviso ed il suono delle campane nelle chiese. Non c’è stato nulla. I bambini sono morti mentre giocavano ignari sulle spiagge”.
Nessun pericolo neanche per gli italiani che abitano a Tonga: ad assicurarlo è Angelo Crapanzano, rappresentante consolare italiano a Tonga. “Qui c’è stata una scossa leggera ma abbiamo ricevuto l’allerta del primo ministro e la richiesta di chiudere uffici e negozi” ha riferito Crapanzano.
Il premier delle Samoa occidentali, Tuilaepa Sailele Malielegaoi, si è detto “sotto shock” per la tragedia “inimmaginabile” che ha colpito l’arcipelago, spazzando via interi villaggi e uccidendo decine di persone. “Abbiamo perso tanto, tante persone sono scomparse”, ha detto Malielegaoi, che appariva scosso e angosciato, in partenza da Auckland, in Nuova Zelanda, per rientrare in patria.
Il suo stesso villaggio di Lepa è stato inondato e vi sono stati morti. Si è saputo intanto che le onde hanno spazzato via per la maggior parte i 20 villaggi sulla costa meridionale dell’isola principale di Upolu, la zona più frequentata dai turisti, ricca di resort.
L’Unione Europea si è subito attrezzata per inviare aiuti alle comunità colpite dallo tsunami. Solidarietà è stata espressa da Karel De Gucht, commissario europeo per sviluppo, aiuti umanitari e relazioni con gli Stati del Pacifico, che ha fatto sapere che l’Europa è pronta a portare assistenza in ogni modo possibile. “Vi assicuro che la Commissione Europea e il suo dipartimento umanitario stanno monitorando da vicino la situazione insieme ai partner umanitari, per verificare se ci sia bisogno di assistenza internazionale d’emergenza”.
Anche il presidente Barack Obama ha promesso una risposta “rapida e efficace” per aiutare le vittime del disastro. Il presidente americano ha detto che sta seguendo da vicino i “tragici eventi” nell’area di Samoa e ha inviato le sue “più profonde condoglianze” ai familiari delle vittime.
Obama ha dichiarato le Samoa Americane l’area “colpita da un grande disastro” facendo così scattare gli aiuti federali necessari per i soccorsi e per le opere di ricostruzione. Aiuti stanno arrivando anche dalla Caritas che si è attivata per l’assistenza della popolazione delle isole Samoa con i responsabili dell’Arcidiocesi di Samoa-Apia che stanno già effettuando una prima valutazione dei danni.
La zona in cui è avvenuto il terremoto delle Samoa è nota da tempo ai sismologi: “È qui che avvengono i più forti terremoti della Terra”, ha spiegato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Enzo Boschi. “Eventi come questo – ha osservato Boschi – sono molto rari e si verificano in media ogni 4-5 anni.
Il sisma ha causato lo tsunami, ha spiegato Boschi, “perché è avvenuto sotto il mare e l’energia che ha generato è stata assorbita dalla massa d’acqua creando una fortissima perturbazione”.
La conformazione delle coste sulle quali è arrivata la massa d’acqua ha poi contribuito alla generazione dello tsunami. “L’allerta tsunami ha funzionato, ma in queste isole – ha concluso Boschi – non c’è purtroppo un’organizzazione tale che renda possibile avvertire l’intera popolazione”.
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