Abbiamo scelto di non pubblicare immagini per questo editoriale che mostrano cosa succede in realtà ai cani durante il “Dog Meat Festival”, perché sono molto forti. Abbiamo deciso di pubblicare una delle immagini più leggere di questa mobilitazione globale contro il festival dedicato alla carne di cane che si tiene ogni anno il 21 giugno a Yulin, in Cina.
“In nome della tradizione la città si trasforma in macello di carne di cane a cielo aperto che ammazza oltre 10’000 esseri innocenti”, si legge nel testo della petizione lanciata da Andrea Gung, e sostenuta dal tabloid britannico The Sun, che sta facendo il giro del mondo, raccogliendo già oltre 1,5 milioni di firme. “Un numero significativo di cani che viene ucciso, sono animali domestici rubati, o cani da guardia delle famiglie rurali. Permettere al festival della carne di cane di continuare a esistere significa appoggiare il furto di cani, dando fornitura all’industria della carne di cane”, si legge poi nel testo.
Che nell’occidente mangiare la carne di cane può provocare disgusto evidentemente è dovuto alle nostre tradizioni, alle abitudini che abbiamo. Ma il discorso è un altro, e di sicuro non riguarda solo attivisti o simpatizzanti di WWF, Greenpeace o altre organizzazioni, perché i diversi cibi, le specialità e le pietanze che si consumano negli altri paesi di tutto il mondo, provocano di sicuro disgusto da qualche altra parte.
Uno dei problemi, si legge anche nel testo è la sicurezza alimentare, perché “i cani venduti sul mercato sono animali malati, avvelenati e morenti. Durante i lunghi viaggi, questi cani vivono in condizioni orrende, trascorrono giorni senza acqua e cibo e possono essere portatori di malattie contagiose”.
Ma anche questo non è di certo il problema principale, l’atto barbaro, il modo in cui questi animali vengono trattati, è quello che ai tempi di oggi e poco comprensibile.
Ma se nel ventunesimo secolo il rispetto, i diritti e la dignità degli esseri umani non sono garantiti, allora figuriamoci sulla situazione degli animali!
Per la petizione:
Su Twitter:
#STOP YULIN 2016
#EndDogMeatTrade
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