Agli Oscar vince chi riceve la statuetta….ma i candidati ricevono sicuramente un premio di consolazione di tutto rispetto!
Ormai quando si parla di Oscar viene subito in mente Leonardo DiCaprio come uno tra i pochi di Hollywood a non aver stretto tra le mani l’ambita statuetta dorata. Insieme a lui tantissime altre star insospettabili che, nonostante la bravura e film di grande successo, non hanno mai vinto l’Oscar: Greta Garbo, Cary Grant, Harrison Ford, Johnny Depp, Tom Cruise, Brad Pitt (lo scorso anno ha preso l’Oscar come produttore). Tutti in nomination ma senza successo. Non rattristiamoci troppo per le nostre star, anche se non hanno preso la statuetta non significa che siano andati via a mani vuote. Lo sapete che il fatto di aver ricevuto la nomination all’Oscar senza vincere comporta un succulentissimo premio di consolazione del valore di oltre 100 mila dollari? Quest’anno poi gli sfortunati candidati senza gloria hanno ricevuto una gift bag con più di 80 omaggi da oltre 160 mila dollari e con i più svariati cadeaux all’interno: soggiorni e viaggi di lusso, pacchetti benessere, auto in noleggio, buffet personalizzati. Ma anche regali molto originali e fuori dagli schemi, come un voucher da 20 mila dollari per richiedere la consulenza di Olessia Kantor, fondatrice del sito di misticismo e mindfulness Enigma Life; un vibratore, una confezione da 12 di preservativi e una seduta di O-shot, un processo di «ringiovanimento vaginale».
Tutto ciò ci risolleva e finalmente l’immagine di un Leonardo DiCaprio sconfitto e desolato che piange per la statuetta non ricevuta viene sostituita da quella di Leonardi DiCaprio che se la spassa in qualche hotel di lusso.
Una volta appurato che anche gli sconfitti godono anche loro del riflesso spendente della statuetta d’oro, parliamo degli Oscar e delle star che invece hanno l’onore di stringere tra le mani l’agognato premio, il riconoscimento cinematografico più alto a livello mondiale. Il trionfatore assoluto dell’edizione 2015 è Birdman che ha conquistato la bellezza di quattro Oscar: Miglior Film, Miglior Regista, Migliore Sceneggiatura originale e Migliore Fotografia. Il film di Alejandro Gonzales Innaritu sul percorso di un attore sul viale del tramonto che aveva aperto il festival di Venezia ha però mancato la vittoria di Michael Keaton candidato migliore attore protagonista che invece è andato a Eddie Redmayne per la sua notevole interpretazione del fisico affetto da SLA Stephen Hawking, in The Theory of Everything, mentre Julianne Moore viene premiata come Migliore attrice protagonista per il dramma sull’Alzhaimer Still Alice.
Quattro statuette anche al film The Grand Budapest Hotel, la storia del ragazzo di portineria in un decadente Hotel di Budapest, scritto e diretto da Wes Anderson ha vinto nella categoria: Migliore colonna sonora, Migliore scenografia, Miglior trucco e Miglior Costumi. In particolare quest’ultimo premio è andato all’italiana Milena Canonero che riceve così il suo quarto Oscar. Nel ricevere il premio la costumista torinese ha ringraziato Wes Anderson, per questo e per i film precedenti con cui hanno collaborato insieme, Life Acquatic e Darjeeling Limited. “Sei come un direttore d’orchestra, un compositore, sei la nostra fonte di ispirazione”. Il favorito «Boyhood» di Richard Linklater, invece, che narra storia di crescita lunga 12 anni di un ragazzo, dai sei ai 18, non raggiunge i risultati previsti e porta a casa soltanto una statuetta per la migliore attrice non protagonista, andato a Patricia Arquette. La serata degli Oscar è risultata molto piacevole anche grazie ala conduzione di Neil Patrick Harris che, nonostante fosse alla sua prima esperienza con gli Oscar è riuscito a coinvolgere gli attori in sala, ha cantato, ha fatto battute e non ha esitato di mostrarsi in mutande, suscitando le risate del pubblico. MA non sono neanche mancatigli i momenti dedicati all’impegno sociale con gli attori che dal palco del Dolby Theatre di Los Angeles hanno potuto lanciare importanti messaggi. Patricia Arquette ha posto l’accento sui diritti delle donne americane, soprattutto il diritto ad avere uguali trattamenti economici sul lavoro. L’immigrazione è stato il tema toccato dal messicano Inarritu che si è ricordato dei tanti connazionali che vivono senza diritti negli Stati Uniti e per i quali Inarritu spera che l’America trovi una soluzione. Graham Moore ha sposato la causa omosessuale, “non vergognatevi di essere diversi e fate sentire la vostra voce, passate il messaggio perché a nessuno venga in mente di tentare il suicidio per la sua diversità” ha detto il giovane sceneggiatore premiato per la migliore sceneggiatura non originale con «The Imitation Game».