Amiciterzomondo- amicidelmondo
Pfäffikon-Wetzikon-Bauma
1985 – 2010
Solidarietà in cammino: la Missione di andare, uscire da noi stessi, spaccare la corteccia dell’egoismo che ci rinchiude nel nostro piccolo io. Come diceva dom Helder Camara, Missione è smetterla di girare attorno a noi stessi, come se fossimo noi il centro del mondo e della vita. E’ non lasciarsi intrappolare dai problemi del nostro piccolo mondo al quale apparteniamo… l’umanità è più grande. Missione, Solidarietà, condivisione è partire continuamente anche senza percorrere chilometri di strada. E’ soprattutto accorgersi degli altri, scoprirli ed incontrarli come fratelli e sorelle. E se, per incontrarli e amarli, è necessario solcare i mari e volare per i cieli, allora missione è partire e raggiungere i confini del mondo.
Venticinque anni fa volava, oltre i confini, questa nostra “Missione di Solidarietà”; iniziava con la costruzione delle prime aule e una piccola chiesa nel cuore dell’Africa da parte di un gruppo partito da Pfäffikon pagandosi il viaggio: il Burundi, che conosceva la persecuzione religiosa e poi la guerra. Tanti, tantissimi bambini sono passati per quelle aule. Purtroppo la guerra, la fame e le malattie ne hanno decimati, ma la speranza è continuata e quest’anno, nell’inaugurare altre due scuole, frutto di tanta generosità italiana e svizzera, singola e comunitaria e del Gemeinde di Wetzikon, abbiamo gioito perché migliaia di bambini frequentano e frequenteranno queste scuole. Molti ancora non possono accedere perché mancano aule e i bambini sono molti. L’Africa è un continente giovane. In Burundi su 7 milioni di abitanti, solamente tre milioni avevano il diritto di voto nelle scorse elezioni. Ciò vuol dire che gli altri 4 milioni sono sotto i 16 anni…quindi necessità di scuole, perché il futuro viene soprattutto dalla cultura, dal saper leggere e scrivere. Dove si frequenta la scuola si nota la crescita e la vivacità delle comunità: sono più aperte, sono più impegnate e più vive. Quindi, la scuola, l’educazione è la prima cura contro la povertà, le malattie e l’ignoranza. Questa è l’altra “Coppa del Mondo” che si deve giocare: sui banchi di scuola, se vogliamo cambiare. Purtroppo, ancora troppi milioni di bambini non possono accedere alla scuola. E’ un “Mondiale” che deve essere giocato al più presto nell’interesse di tutti.
In quest’anno e in questi 25 anni non ci siamo fermati alle scuole e Centri professionali, Ospedali, Centri sanitari, ma abbiamo cercato di sostenere diversi miniprogetti sia in Africa che in Madagascar, sia in Bolivia che in Brasile. Progetti come Pane e Latte, Riso e Fagioli, Acqua, formazione professionale, progetti sanitari perché senza salute non si va lontano: l’alfabetizzazione e la sanità vanno di pari passo. Sono un binomio inscindibile che hanno avuto sempre la nostra priorità.
Abbiamo lavorato, condiviso, sofferto, gioito e pianto. Abbiamo toccato con mano, guerre, violenze, inferni, profughi, carcerati, malati, lebbrosi, malnutriti, uccisioni, ingiustizie, sofferenze, miserie ma anche solidarietà, generosità, collaborazione, sostegno, preghiera e fede, perdono e voglia di ricominciare, sorrisi di speranza e di riconoscenza, crescita e sviluppo. La mano del Signore e la protezione della Vergine Santissima tanto cara anche agli africani e boliviani, ci hanno sempre accompagnati e sostenuti. Ci hanno aiutati a far rifiorire la speranza e la Vita; a far ritornare il sorriso su tanti bambini grazie alla “Carità”, come si può leggere e gustare nell’ultimo libro appena uscito “Solidarietà in cammino” giunto alla sua 29.a edizione. Si può richiederlo telefonando al n. 044 950 36 56.
Là dove la fede è vera e la pratica non si esaurisce in pietismo o in spiritualismo, la fede va per mano alla carità. O forse è meglio dire che è la radice di quel vero modo d’essere cristiani che è amare il prossimo come se stessi. Questo è l’autentico percorso del cristiano: la condivisione con gli ultimi, con coloro che sono ai margini, con i bisognosi, con gli orfani, con le vedove con le situazioni più disumane; e quante in questi anni! Tutto questo è un fatto di Amore che si traduce in autentica giustizia: cioè dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno per vivere con dignità, da uomo, da fratello, da figlio di Dio. E’ il suo bisogno che grida al Signore, non ciò che gli spetta. Via allora la falsa giustizia e fuori sempre un cuore grande capace di amare come Lui ama.
In questi giorni abbiamo dato il via ai primi nuovi progetti per il 2011: due scuole elementari in Burundi quale segno di speranza e di voglia di continuare questo cammino di solidarietà con tanti nostri fratelli affinché abbiano una vita dignitosa.
Ringraziamo tutti i Benefattori, il Signore e la Vergine Santissima del bene fatto in qust’anno e in questi lunghi venticinque anni di Solidarietà, di Condivisone e di Generosità. Vi ricompensino di ogni gesto e i poveri e tutti coloro che sono stati e verranno beneficati su questo lungo ponte d’Amore vi accolgano un giorno a braccia aperte in quella che sarà la Festa Finale, il vero Natale per ognuno: la Festa dell’Amore per eccellenza riservata a coloro che hanno accolto l’invito di Cristo nel far rinascere tanti nostri fratelli: “Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo di questi miei fratelli, l’avete fatto a me”.