Nonostante il cessate fuoco entrato in vigore la sera del 20 giugno, continuano i combattimenti
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha annunciato l’entrata in vigore lo scorso 20 giugno di un cessate il fuoco unilaterale di una settimana nell’est del paese, per offrire ai ribelli filorussi la possibilità di deporre le armi. “Oggi, 20 giugno, dovrebbe entrare in vigore il cessate il fuoco. Durerà fino al 27 giugno”, ha detto Poroshenko durante la sua prima visita nella regione orientale di Donetsk, una delle roccaforti dei separatisti. I combattimenti continuano nell’Est dell’Ucraina nonostante il cessate il fuoco proclamato da Kiev. Lo affermano i leader dei separatisti filorussi. “A Slaviansk continuano le operazioni militari”, ha detto l’autoproclamato primo ministro della ‘Repubblica popolare di Donetsk’, Alexander Boradaj accusando il presidente ucraino, Pedro Poroshenko, di non aver mantenuto, ancora una volta, la promessa di cessate il fuoco.
“Senza azioni concrete che portino all’inizio di un processo di negoziati il piano di pace non è realista e non funzionerà”. È quanto ha detto Vladimir Putin affermando, nella sua prima dichiarazione pubblica sul piano di pace del presidente ucraino Pedro Poroshenko, che oltre alla dichiarazione della tregua è necessario che Kiev avvii il dialogo con i separatisti. Altrimenti, l’iniziativa – che prevede il cessate il fuoco per permettere ai separatisti di deporre le armi – appare piuttosto “un ultimatum ai ribelli” invece che l’avvio di un “dialogo costruttivo”, ha aggiunto Putin. Le forze armate del distretto militare centrale russo sono state poste in stato di “massima allerta” dopo l’entrata in vigore del cessate fuoco per valutarne la prontezza operativa nel corso di esercitazioni che si svolgeranno tra il 21 ed il 28 giugno. Ad annunciarlo è stato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. “Conformemente al suo ordine (del presidente Vladimir Putin), le truppe del distretto militare centrale così come le formazioni e unità militari che si trovano su quel territorio sono state messe in stato di allerta massima”, ha affermato il ministro.
Angela Merkel ha chiesto sabato a tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina esortandole a rispettare il cessate il fuoco dichiarato unilateralmente dal presidente ucraino Petro Poroschenko. “Tutti i responsabili politici devono aderire pubblicamente” al cessate il fuoco, ha detto il portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Seibert. Merkel è convinta, ha continuato Seibert, che “sia arrivata l’ora di trovare una soluzione politica e che il piano di pace proposto dal presidente ucraino sia una buona base di partenza”.
Patto economico con l’Ue al 27 giugno
La parte dell’accordo relativa alle relazioni politiche era già stata firmata dal governo ucraino ad interim tramite il primo ministro Arseniy Yatsenyuk lo scorso 21 marzo a Bruxelles, ma Kiev ha ritardato la sottoscrizione della parte economica, perché prevedeva che l’Ucraina rimuovesse le barriere alle importazioni per proteggere agricoltura e industrie locali dalla diretta concorrenza della Ue. Secondo quanto scritto dal Wall Street Journal, Poroshenko aveva pensato di rinviare la firma fino a quando l’economia del paese non fosse uscita dalla recessione. La firma del patto economica taglierà definitivamente i ponti fra Ucraina e Russia, che ancora oggi ha minacciato di imporre restrizioni economiche contro Kiev qualora sigli il trattato. Intanto la Commissione europea ha annunciato la scorsa settimana di aver stanziato 500 milioni di euro per l’Ucraina, in modo da far fronte ai bisogni finanziari di Kiev. “È solo un sostegno finanziario, saranno poi le autorità ucraine a decidere come spendere i soldi”, ha dichiarato Simon O’Connor, portavoce del Commissario agli Affari Economici Olli Rehn. “Potrebbero utilizzarlo, ad esempio, per pagare il gas”, ha precisato. Questo nuovo round di finanziamenti rientra nel più ampio piano di aiuti promesso dall’Ue a Kiev lo scorso mese, per un valore totale di 11 miliardi di euro.