L’Ucraina si confronta con una nuova minaccia di secessione dell’est russofono, dove gli attivisti pro-russi hanno proclamato una ”repubblica sovrana” a Donetsk e reclamano l’annessione alla Russia. Secondo il governo di Kiev si tratta di un chiaro ”piano di smembramento” dell’Ucraina ad opera di Putin. Le regioni dell’est dell’Ucraina, che confinano con la Russia, hanno vissuto una escalation della tensione quando manifestanti pro-russi hanno attaccato, domenica, i palazzi di Donetsk, Kharviv e Lougansk sede di organismi ufficiali e regionali.
La polizia, con l’ordine di evitare ogni violenza, non si è opposta. I pro-russi hanno immediatamente issato la bandiera russa al posto di quella ucraina. Dopo i primi negoziati, i manifestanti hanno liberato i palazzi amministrativi di Karkiv ma a Donetsk la situazione resta estremamente tesa. Incursioni di militanti a favore dell’annessione alla Russia si sono avute anche in sedi dei servizi di sicurezza e della televisione locale, fino alla proclamazione lunedì mattina della ”Repubblica popolare di Donetsk”. Secondo l’agenzia Interfax, citata dall’AFP, i manifestanti starebbero procedendo all’organizzazione di un referendum di autodeterminazione regionale, per l’11 di maggio prossimo, che punta come per quello effettuato in Crimea a ratificare l’annessione alla Russia.
La situazione a Donetsk e nell’area ”sta rivelando un piano di destabilizzazione per favorire l’ingresso di un’armata straniera sul territorio ucraino, cosa che non permetteremo mai”, ha detto il premier di Kiev, Arseni Iatseniouk. Convocata anche una riunione d’urgenza del governo ucraino.
Gli Stati Uniti nel frattempo hanno rivolto un appello al presidente russo Vladimir Putin affinché smetta di destabilizzare l’Ucraina, esprimendo preoccupazione ”per l’escalation del fine settimana”. ”Vediamo questi movimenti come il risultato della crescente pressione della Russia sull’Ucraina”, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. ”Richiamiamo il presidente Putin ed il suo governo – ha aggiunto Carney – a cessare gli sforzi volti a destabilizzare l’Ucraina”.
Fonte: Asca