L’ultimatum di Kiev è scaduto, Turchiynov ha l’intenzione di stabilire un referendum nazionale
È scaduto lunedì scorso l’ultimatum di Kiev e non si vede ancora nessun segno di resa da parte degli attivisti filorussi nelle regioni orientali del Paese. Situazione di stallo dunque, nonostante l’annuncio del presidente ad interim Oleksandr Turchynov di avviare ”un’operazione antiterrorismo su vasta scala”.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha quindi convocato domenica una sessione d’emergenza nel corso della quale l’ambasciatrice statunitense Samantha Power ha accusato la Russia di ”incitare i movimenti separatisti e di minare la stabilità dell’Ucraina”. In risposta, l’ambasciatore russo Vitaly Churkin ha respinto qualunque accusa, affermando che ”sono i Paesi occidentali che stanno diffondendo idee russofobiche”. Mosca si è però trovata isolata all’interno delle Nazioni Unite. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha sottolineato, infatti, quanto ”la Russia non stia più parlando come partner, ma come avversario”.
Gli attivisti e anche Mosca chiedono il federalismo del paese per dare più autonomia alle regioni russofone nell’Ucraina. E il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turchynov non ha escluso la possibilità di un referendum, ma ha manifestato l’intenzione di indire un referendum nazionale per decidere del futuro del Paese, cercando di andare incontro alle richieste degli attivisti filorussi che vorrebbero una forma di Stato federale. I manifestanti che hanno occupato molti edifici governativi nell’est del Paese hanno infatti richiesto referendum locali per concedere più ampi poteri locali, sotto la minaccia di unirsi alla Federazione russa. Turchynov ha proposto di far coincidere il referendum con le elezioni presidenziali previste per il 25 maggio. ”Sono certo che la maggioranza dei cittadini voterà per un’Ucraina indivisibile, indipendente, democratica e unità”. Separatisti nella città di Slawjansk credono che Turtschinow agirebbe così solo per “guadagnare tempo” – “per portare altre truppe qui. Noi non gli crediamo e decideremo noi stessi autonomamente su questa regione”, questo lo ha dichiarato Nikolai Solnzew, il portavoce degli attivisti. Inoltre ha detto che i combattenti sarebbero “in massimo allarme”. Nella città nell’est Gorlowka diversi attivisti hanno preso d’assalto un altro edificio.
Continua anche la ricerca della “colpa”, secondo le forze pro-europee in Ucraina la colpa della situazione instabile sarebbe della Russia che non si è distanziata dai separatisti e ha rimandato tutte le accuse. Dopo che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha negato l’invio di soldati o spie nelle regioni orientali dell’Ucraina dove gruppi separatisti stanno chiedendo l’indipendenza da Kiev, ribadendo che ”Non abbiamo soldati lì, né agenti segreti. Ci sono cittadini russi, è vero, ma ciò non è sorprendente dal momento che a Maidan ci sono persone di molte nazionalità diverse”, i servizi di sicurezza ucraini (Sbu) hanno arrestato una ragazza di nazionalità russa accusata di essere una spia inviata in Ucraina per destabilizzare la situazione nel Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax. Secondo quanto lei stessa ha poi confessato, alcuni gruppi si stavano preparando a partire per Donetsk per partecipare ai disordini.
Lavrov ha inoltre criticato fortemente anche l’ONU e tutto l’Occidente in riferimento alla reazione dei Paesi occidentali agli eventi in Ucraina, sostenendo che ”L’ipocrisia dell’Occidente ha ormai superato ogni limite” e continua ”Vorrei ricordare che le violenze di Piazza Maidan, che hanno causato decine e decine di morti, sono state considerate come una giusta lotta per la democrazia. Le pacifiche manifestazioni che si stanno tenendo in questi giorni nelle regioni orientali, invece, sono considerate alla stregua del terrorismo”, ha poi aggiunto.
Secondo il governo tedesco “nuovi segnali” indicherebbero aiuti di Mosca ai manifestanti filorussi, ad annunciarlo Christiane Wirtz, portavoce del cancelliere Merkel. ”Se facciamo caso alle uniformi e alle armi che usano alcuni di questi gruppi, possiamo notare che non si tratta di gruppi di cittadini autocreati”, ha sottolineato. Alla luce delle nuove violenze in Ucraina, la Germania ha dichiarato che ”la Russia avrebbe il potere per porre fine a questa escalation e contribuire alla stabilità del Paese”. Fra le possibili azioni del Cremlino, Berlino ha insistito su un ritiro totale delle truppe dai confini ucraini e una diminuzione dei prezzi del gas. Per questo giovedì è previsto a Ginevra un vertice a quattro tra Ucraina, Russia, Stati Uniti ed Unione Europea per cercare una soluzione alla crisi. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato USA. IL segretario di Stato John Kerry, si legge in un comunicato, si recherà la prossima settimana a Ginevra con l’obiettivo di ”proseguire gli sforzi per normalizzare la situazione in Ucraina e trovare una via d’uscita diplomatica” alla crisi.