
Von der Leyen a Kiev per portare il sostegno dell’Europa
Si tratta dell’ottava visita in terra ucraina della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, come lei stessa asserisce con un post su X, per “parlare del sostegno europeo”.
La visita della presidente Von der Leyen è volta a ribadire l’aiuto dell’Europa all’Ucraina e ai suoi coraggiosi sforzi: “Vengo qui per discutere del sostegno dell’Europa. Dalla preparazione invernale alla difesa, all’adesione e ai progressi sui prestiti del G7”, aiuti che serviranno maggiormente con l’arrivo dei mesi freddi visto che “la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche”. Durante il G7, infatti, sono stati approvati importanti prestiti pari a 50 miliardi di dollari che porteranno un “notevole sollievo al bilancio ucraino in un momento di bisogno” afferma Von der Leyen.
“La mia ottava visita a Kiev arriva in un momento cruciale. La stagione del riscaldamento inizierà tra due settimane e gli attacchi incessanti della Russia alle infrastrutture energetiche civili dell’Ucraina mirano a infliggere il massimo danno. Aiuteremo l’Ucraina nei suoi coraggiosi sforzi per superare questa situazione” ha aggiunto.
La visita a Kiev della presidente della Commissione europea arriva subito dopo l’importante decisione da parte del Parlamento Europeo di approvare la risoluzione sul sostegno all’Ucraina, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all’uso delle armi inviate dall’Ue, affinché possano essere utilizzate dagli ucraini anche per colpire obiettivi legittimi in territorio russo. Il testo è passato con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astenuti. Gli eurodeputati italiani hanno votato contro la risoluzione con divisioni interne nel Pd e in Forza Italia. Nessuna divisione e assolutamente contrarie le delegazioni di Lega e Fratelli d’Italia e, a sinistra, M5S e Avs.
Secondo quanto approvato a maggioranza con questo voto a Strasburgo, l’Aula “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo, in quanto ciò ostacola la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto internazionale pubblico e lascia l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”.
Redazione La Pagina