Siamo in pieno inverno, il periodo maggiormente adatto all’insorgere dei cosiddetti geloni, che interessano mani, piedi, naso, orecchie, mento, le parti, cioè, più esposte al freddo. Vediamo di capire meglio cosa sono e cosa si può fare per fronteggiarli
Innanzitutto, perché sopraggiungono i geloni? Semplice: quando fa freddo il corpo si difende richiamando il sangue verso le zone più vitali, che sono quelle interne, cuore, fegato e reni. Così facendo, le zone periferiche non sono più correttamente alimentate dal sangue stesso, per cui, indebolite, quelle zone sono esposte ai geloni. Come si fa a riconoscerli? Diceva un tale a proposito dei diamanti: si fanno riconoscere da soli. E così è pure dei geloni. Sulla pelle delle parti esposte si formano delle chiazze arrossate, che fanno male. Su queste chiazze arrossate possono comparire anche piccole piaghe che oltre a far male provocano anche prurito. Se si cade nel tranello di andare a grattarsi su quelle zone, presto si capisce di aver fatto male, perché il dolore è acuto, si crea bruciore e al minimo contatto si peggiora la situazione. Ci sono delle persone più a rischio di altre? In genere no, ma è certo che le persone anziane, quelle cioè che hanno la pelle meno giovane e che hanno i vasi sanguigni meno elastici, e i bambini e tutti coloro che sono costretti a lavorare all’aperto, sono più soggetti di altri. Poi, evidentemente, dipende da una serie di fattori, come, ad esempio, la caratteristiche fisiche personali. Si può fare qualcosa per prevenire i geloni? Certo, si può fare molto. Innanzitutto bisogna coprirsi adeguatamente le parti più esposte. Indossare sciarpe, guanti, cappelli che coprano la testa e le orecchie, giova molto. Tuttavia, non sempre queste precauzioni hanno la meglio. Ecco perché alcuni medici consigliano di seguire una dieta appropriata, ricca di sostanze che migliorano la circolazione. Si tratta di cibi ricchi di betacarotene e sono spinaci, zucca, cavoli. Anche i broccoli e gli agrumi sono utilissimi in quanto ricchi di vitamina C, che aiuta anch’essa la circolazione. Particolarmente utili sono i frutti di bosco, che ormai possono trovarsi sugli scaffali dei supermercati in ogni periodo dell’anno. I frutti di bosco sono ricchi di bioflavonoidi, sostanze che rendono più elastici i vasi sanguigni. Infine, non sarebbe male sostituire la carne con il pesce. La carne rossa è ricca di colesterolo, che non fa bene alla circolazione del sangue. Il pesce, invece, è ricco di Omega-3, che aiuta la circolazione e pulisce le pareti interne dei vasi stessi. Inoltre, consumare una fetta al giorno di ananas è una buona abitudine, perché questo frutto contiene sostanze antinfiammatorie, come la bromelina, che rigenerano la pelle. Da ultimo, la raccomandazione è di bere molto. A proposito di acqua, bere molto rende il sangue più fluido, quindi arriva più facilmente nelle parti periferiche. Oltre all’alimentazione, ci sono cure specifiche? Sì, un buon rimedio è quello di immergere la parte malata in una tisana tiepida composta da un litro di acqua e 5-6 foglie di salvia. La parte interessata va tenuta a bagno per almeno 10 minuti. La salvia ha potere antinfiammatorio. Questo per quanto riguarda mani e piedi. Per mento, orecchie e naso, si può frizionare la parte colpita con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol etilico, perché l’alcol richiama il sangue e il disturbo si risolve senza farmaci. A proposito di farmaci, ci sono pomate a base di gentamicina o aureomicina, da alternare ad altre a base di cortisone. Se nemmeno questa cura non dovesse dare risultati nel giro di 2-3 giorni, allora si consiglia un’indagine più approfondita per vedere se la parte non sia stata colpita da infezione, per esempio da un fungo della pelle.