I pentastellati disponibili al confronto con tutti per far nascere il primo governo della Terza Repubblica. Europa: il Pd appoggi il governo M5s
Si cercano le alleanze, si discutono le possibili combinazioni di governo, si auspicano e si temono coalizioni, è questo lo scenario confuso del dopo voto italiano. E anche l’Europa spera che la situazione si risolva il prima possibile e anzi sembra voler invogliare il Pd ad appoggiare un governo M5s.
Non manca neanche l’appello in Europa finalizzato a raccogliere adesioni di parlamentari di diversi gruppi e nazionalità con la partecipazione attiva del vicepresidente del Verdi, il francese Pascal Durand e Barbara Spinelli, nel gruppo Gue (Sinistra unitaria europea).
L’obiettivo è di riuscire a raccogliere un numero elevato di adesioni – anche alla luce del voto che ha visto eleggere il grillino Fabio Massimo Castaldo alla vicepresidenza del Parlamento Europeo – per fare pressione sul Pd e indurlo a riflettere sulla possibilità di un governo a guida M5S.
Nel frattempo il leader M5s Luigi Di Maio lancia un nuovo appello per la formazione del governo attraverso il suo blog: “Faremo tutto il possibile per rispettare il mandato che ci hanno affidato. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano coscienza delle aspettative degli italiani: abbiamo bisogno di un governo al servizio della gente”, scrive Di Maio e afferma anche “non abbiamo a cuore le poltrone ma che venga fatto ciò che i cittadini attendono da 30 anni”.
A proposito della Terza Repubblica, Di maio ribadisce che in tutta la campagna elettorale e subito dopo il voto i pentastellati si sono resi disponibili “al confronto con tutti per far nascere il primo governo della Terza Repubblica, la Repubblica dei cittadini. Questa occasione non può essere persa. I cittadini ci guardano e pretendono il massimo dalle persone che hanno eletto in Parlamento”.
Ma cosa ha permesso la vittoria schiacciante dei 5 stelle? Lo spiega meglio Di Maio che continua sul blog spiegando che “abbiamo messo al primo posto la qualità della vita dei cittadini che vuol dire eliminazione della povertà (con la misura del Reddito di Cittadinanza che è presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia), una manovra fiscale shock per creare lavoro, perché le tasse alle imprese sono le più alte del Continente, e finalmente un welfare alle famiglie ricalcando il modello applicato dalla Francia, che non a caso è la nazione europea dove si fanno più figli, per far ripartire la crescita demografica del nostro Paese. La nostra attenzione sarà massima anche su altri fronti come quello della lotta alla corruzione, dell’eliminazione della burocrazia inutile con 400 leggi da abolire, del rispetto dell’ambiente”, scrive Di Maio. Ma nel dibattito giornaliero che si consuma su Facebook, rispondendo al presidente della Cei Bassetti, che ha auspicato che il prossimo governo sia “al servizio della gente”, Di Maio cita Alcide De Gasperi e afferma che “‘Politica vuol dire realizzare’, ed è a questo che tutte le forze politiche sono state chiamate dai cittadini con il voto del 4 marzo. Più precisamente a realizzare quello che anche nella dottrina sociale della Chiesa viene chiamato ‘bene comune’, che è ciò che noi in tutta la campagna elettorale abbiamo indicato come ‘interesse dei cittadini'”.
foto: Ansa