Pesa 2,8 kg il primo bimbo nato nel 2018 a bordo della nave Aquarius di Medici Senza Frontiere
A volte si riesce a raccontare delle belle storie di vita anche nelle tragedie. Come nelle terribili vicende che negli ultimi tempi si svolgono nei nostri mari, le storie di innumerevoli anime che imbarcandosi nel loro viaggio della speranza, spesso vanno incontro a tristi epiloghi, che non danno alcuno spazio alla speranza.
Invece lo scorso 27 maggio, proprio durante una di queste disperate traversate, è accaduto un miracolo, anzi è nato Miracle, un bimbo di 2 chili e 800 grammi. Nato sulla nave Aquarius, l’imbarcazione di ricerca e soccorso, gestita da Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee, Miracle è il primo bimbo nato a bordo del 2018. “Se la madre fosse andata in travaglio solo 48 ore prima, avrebbe dato alla luce il bambino in un nascondiglio su una spiaggia in Libia, senza alcuna assistenza medica”, racconta l’infermiera di Msf Aoife Ni Mhurchu.
“Il bimbo e la mamma stanno bene, ma il finale di questa storia a lieto fine avrebbe potuto essere ben diverso”. Il suo nome dice molto sulla sua situazione e su quella della sua mamma che, come ha raccontato all’équipe di Msf, ha trascorso un anno in Libia, è stata tenuta prigioniera, picchiata, ha sofferto la fame e ha subito estorsioni per ottenere soldi per il rilascio. La neo mamma ha raccontato di essere fuggita con il suo compagno e centinaia di altre persone all’inizio di quest’anno e da allora di essersi nascosta in casa di un amico in Libia, prima di affrontare giovedì scorso la pericolosa traversata del Mediterraneo.
“Mi ha raccontato che la loro barca in realtà era partita mercoledì, ma dopo pochi minuti il motore si era guastato ed erano tornati a riva – ha detto Ni Mhurchu di MSF -. I trafficanti hanno detto loro di nascondersi sulla spiaggia, poi sono scomparsi e per 24 ore non sono tornati. A quel punto è stata lasciata lì, terrorizzata, così avanti nella gravidanza, senza cibo né acqua”. Per questo il bambino sarebbe potuto venire alla luce lì, nel nascondiglio improvvisato sulla spiaggia, invece il miracolo di Vita è accaduto sulla nave che li stava portando in salvo. “È avvenuto tutto molto rapidamente. Le doglie sono iniziate al mattino presto, ma dopo poche ore di travaglio è nato il bambino” dichiara Amoin Soulemane, ostetrica di MSF che l’ha assistita.
Non appena la notizia si è diffusa tra i naufraghi, le donne si sono messe a cantare, ballando al suono del tamburo, nel frattempo la nave è arrivata al porto di Catania con altri migranti a bordo: in tutto 70 compresi la mamma e il piccolo. Stanno entrambi bene.
foto: Ansa