Partita falsata dagli svarioni arbitrali: annullati due gol regolari, uno per parte
E ora la tecnologia. O il giudice di porta. Insomma un sistema che elimini i gol fantasma. In altri sport (tennis, basket, rugby, sci) si fa già uso della tecnologia. Con successo. Trenta secondi di moviola in campo o il giudice vicino alla porta che vede e il gol negato a Muntari sarebbe stato convalidato. Avrebbe evitato gli isterismi e le accuse, poiché il pallone del possibile 20 rossonero, respinto da Buffon, era entrato di mezzo metro dietro la linea. Il gol fantasma l’hanno visto tutti, fuorché il guardalinee Romagnoli e l’arbitro Tagliavento, il migliore in Italia. E come sarà il peggiore? Il gol annullato al Milan ha falsato la sfida, avendo importanza maggiore di quello annullato a Matri per fuorigioco al 75’ sull’10. Anche far leva sulla sincerità dei giocatori è utopia. Buffon, campione del mondo e capitano della Nazionale, ha dichiarato ai microfoni Sky: “Anche se avessi capito che era gol, non l’avrei detto all’arbitro”. Bene la franchezza, meno il concetto, che non aiuta al fair play. Frase che forse si sarebbe potuto risparmiare. Ma non è solo questione di arbitri e comportamenti. Milan-Juve, se c’è ne fosse stato bisogno, ha dato l’immagine di quello che è il calcio italiano: una cultura sportiva degradata, senza l’esigenza di convivere civilmente. Le polemiche delle scorse settimane tra entrambe le società hanno contribuito ad arroventare la vigilia della sfida. San Siro rossonera ha reagito difatti con ferocia al “favore” fatto alla Juve con cori di “Sapete solo rubare”. Contagiati anche dirigenti, giocatori, allenatori. Galliani ha litigato con Tagliavento e ha avuto un battibecco con Conte. Dopo ha abbandonato lo stadio. Nel sottopassaggio sfiorate risse, in tribuna d’onore (!) insulti e sputi verso i dirigenti juventini. Sul campo un pugno di Mexes a Borriello (tre turni di squalifica dopo la prova tv), le manate di Muntari a Lichtsteiner, le entrate oltre il limite della regolarità con il rosso diretto a Vidal, Pepe era anche da espellere. Dopo il pareggio di Matri, atmosfera più rovente con rissa a fine partita: Ambrosini e Chiellini i protagonisti. Saranno agitate e piene di polemiche le prossime settimane, anzi le tensioni potrebbero protrarsi fino a maggio, se il pareggio della Juve dovesse risultare decisivo per lo scudetto. Se non si troveranno soluzioni ai problemi, allora Milan-Juve dovrebbe alme-no convincere tutti ad abbandonare veleni e manie di persecuzione. Lo sport più popolare in Italia non ne ha proprio bisogno. Con il pareggio a San Siro la Juve ora è avvantaggiata sul Milan per lo scudetto. In caso di parità di punti alla fine, i bianconeri sarebbero campioni grazie agli scontri diretti a loro favore. La partita è stata a due volti e tatticamente interessante. Per un’ora il Milan è superiore e non fa giocare la Juve. Corsa e pressing hanno sorpreso l’undici di Conte, che di solito questo gioco lo impone. Juve nervosa con molti errori in fase d’impostazione. Nocerino approfitta al 16’ di un errore di Bonucci, tiro dalla distanza deviato e vantaggio rossonero. Conte sbaglia la formazione iniziale, ma la corregge bene nel secondo tempo. Vucinic e Matri entrati per Borriello (modesto) e Quagliarella (meglio) danno più incisività. L’ex Cagliari dà la svolta: gol annullatogli (ingiustamente), poi il pareggio all’83’. Il Milan cede a 20’ dalla fine e la Juve mantiene l’imbattibilità con la forza della disperazione e con molto orgoglio.
GAETANO SCOPELLITI