Con l’avvicinarsi della maturità, per noi delle classi di IV e di V, cominciano anche i pensieri sul nostro futuro dopo il liceo. Le opzioni sono molte; viaggiare, lavorare, prendere una pausa dopo la fatica di 5 anni di scuola o andare all’università. Tante possibilità, tanta confusione e una scelta non facile.
È qui che un aiuto arriva con la visita all’Università e al Politecnico Federale (ETH), durante la giornata delle porte aperte, che si tiene agli inizi di Settembre. Ogni anno la classe di maturità passa una mattinata nell’ambito universitario, per farsi un’idea di come sia l’ambiente e soprattutto di quali facoltà siano a disposizione.
Anche noi quest’anno, accompagnati dalla Prof.ssa Maviglia e dalla Prof.ssa Trubbiani, ci siamo immersi in questo mondo, uscendone, almeno in parte, con le idee un po’ più chiare.
La prima impressione, all’entrata dell’Università, è stata che sicuramente non siamo gli unici a conseguire un diploma e a voler frequentare una scuola di studi superiori. Il posto brulicava di ragazzi, chi più interessato, chi meno, tutti alla ricerca dell’illuminazione che tanto aspettiamo, perché è un po’ quello lo spirito, la segreta speranza che dopo una giornata del genere, i dubbi sulla nostra carriera si dissolvano e all’improvviso sia chiaro cosa vogliamo fare.
Dopo il primo impatto, bisognava concentrarsi sui propri interessi e decidere quali facoltà scegliere, per andare ad assistere alle rispettive presentazioni. Le materie sono molte, il tempo è limitato, quindi bisogna sapersi organizzare. Così ognuno è andato per la sua strada, chi all’Università, più propenso a lingua, psicologia o sociologia, chi all’ETH, perché più interessato a scienza, matematica e fisica.
Il risultato di questa giornata, che ci ha fatto dare uno sguardo in una possibile vita da studenti universitari, variava da persona a persona. Alcuni hanno capito che l’università non fa per loro, altri si sono convinti che è il mondo del lavoro quello giusto, ed altri ancora, che forse erano sicuri su cosa scegliere, hanno cambiato idea, tendendo a qualcos’altro. Abbiamo scoperto anche fatti di cui non eravamo ancora a conoscenza come per esempio che l’ETH somiglia più alla scuola come la frequentiamo adesso, mentre l’università è più “libera”, che dobbiamo imparare a diventare autonomi, cominciando a studiare e che in facoltà come Psicologia, ogni anno iniziano 600 nuovi studenti, dei quali il 50% viene rimandato dopo il primo anno.
Insomma è stata una giornata intensa, che, nel suo piccolo, ci ha fatto fare un passo in più verso la nostra vita da futuri studenti universitari.
Adesso invece, ci aspetta la parte più impegnativa, cioè passare la maturità con, speriamo, buoni voti, per poterci godere l’estate prima di entrare definitivamente nel mondo dei grandi.
Sara Screpanti
Veronica Bressi
Emanuela Elefante