Una ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Circulation” ha mostrato come l’ascolto di musica classica fa abbassare la pressione del sangue.
Il gruppo di ricercatori dell’Università di Pavia lo ha sperimentato su 24 persone tra i 24 e i 26 anni. A loro sono stati fatti ascoltare cinque brani di musica classica ad andamento lento (come dice la canzone) e cinque a ritmo più sostenuto e trascinante. Ebbene, durante l’ascolto sono stati misurati la frequenza del respiro, la pressione del sangue, il flusso arterioso nel cervello e il battito cardiaco. È venuto fuori che il battito cardiaco e il respiro si sintonizzavano con il ritmo lento dei brani e lo stesso avveniva – però al contrario – con i brani veloci.
Dunque, la conclusione è che ascoltare brani riposanti di musica classica aiuta a tranquillizzare chi ascolta e contribuisce all’abbassamento della pressione, almeno per il tempo in cui si ascolta musica. All’annuale congresso americano di medicina sportiva è stata presentata una ricerca giapponese molto curiosa.
Di cosa si tratta? I ricercatori hanno scelto due gruppi formati ciascuno da cinque persone. Un gruppo doveva assistere ad un documentario e l’altro ad una commedia. Ovviamente, durante la proiezione i dieci soggetti erano monitorati nel loro sistema circolatorio. I risultati sono stati sorprendenti: ai cinque che avevano visto il documentario non era successo nulla; ai cinque, invece, che avevano riso a crepapelle, le arterie si erano dilatate, facendo scorrere meglio il sangue e provocando un abbassamento della pressione sanguigna. Ma il bello è che questa situazione migliore del sistema circolatorio ha avuto una durata di 24 ore. Dunque, ridere fa bene alla salute e in particolare al cuore e per di più fa stare di buon umore.
Ridete, persone serie, ridete, e vedrete che tutto andrà meglio!
Chi dorme molto non prenderà i classici pesci, ma sicuramente si sentirà meglio. La notizia viene dall’Università di Chicago, dove un gruppo di ricercatori ha studiato seicento persone tra i 33 e i 45 anni controllandone la durata del sonno e la sua qualità, sottoponendoli ad intervalli regolari a completi esami medici.
I risultati sono che chi dorme meno di otto ore e, soprattutto, ha un sonno disturbato e irregolare – sveglie improvvise, incubi, eccetera – aumenta del 37% la possibilità di ammalarsi di pressione alta.
Quando il sonno è disturbato, infatti, il nostro corpo svolge con maggiore difficoltà il lavoro di riparazione dei danni provocati dallo stress dovuto a preoccupazioni, complessi e disagi di vario tipo ed allora si rischia maggiormente di avere problemi di pressione.
Uno dei nemici del cuore e della sua perfetta funzionalità è senza dubbio il fumo. Ma il fumo è nemico anche del mal di testa: anche questo risultato è dovuto ad uno studio di ricercatori universitari, questa volta spagnoli.
I soggetti studiati sono stati 350, tutti affetti da mal di testa.
La novità è che chi fumava ha il 13% in più di possibilità di subire attacchi di emicrania: “Il tabacco è una delle cause principali del problema perché le sostanze in esso contenute raggiungono la superficie esterna dei neuroni, le cellule del cervello che in parte compongono il sistema nervoso, e questo, nelle persone predisposte, provoca uno squilibrio che scatena il mal di testa”.
Quindi, facciano attenzione le persone predisposte all’emicrania: il fumo aggrava il mal di testa.
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