In occasione della Festa della Mamma, l’8 maggio, S.E. l’Ambasciatore Vincenzo Grassi ha inaugurato una “Panchina Rossa” presso la Rappresentanza Permanente d’Italia all’OOII, evidenziando l’impegno nella lotta contro la violenza di genere. La Rappresentanza Permanente d’Italia in Ginevra ha valorizzato l’iniziativa delle “panchine rosse” promossa dalla Farnesina in tutta la rete diplomatico-consolare italiana, collegandola alla grande tradizione letteraria nazionale. Questo attraverso il ricordo del celebre femminicidio di Francesca da Rimini descritto da Dante Alighieri.
Durante una cerimonia di inaugurazione nel parco della Rappresentanza, S. E. l’Ambasciatore Vincenzo Grassi ha recitato versi del Canto V della Divina Commedia, incisi su una targa affissa sulla “panchina rossa”, nella loro traduzione in inglese ad opera di Henry Wadsworth Longfellow.
Alla cerimonia hanno partecipato la Direttrice Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, Tatiana Valovaya, e numerose altre personalità, tra cui rappresentanti permanenti di varie nazioni, la Rappresentante locale della Banca Mondiale, la Presidente della Società Dante Alighieri, Mara Marino, la Presidente del Com.It.Es. di Ginevra, Ilaria Di Resta, la Codirettrice dell’Associazione SOS FEMMES, Laura Facini e il Coordinatore della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, Carmelo Vaccaro.
L’evento ha enfatizzato la piena condivisione di valori tra la Costituzione repubblicana italiana e la Carta delle Nazioni Unite, riaffermata nel discorso del Presidente Mattarella all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 7 maggio 2024.
Il Ministro Tajani ha promosso l’iniziativa delle “panchine rosse” appellandosi alla Farnesina durante la Giornata Internazionale della Donna del 25 novembre 2023, chiedendo a ogni ambasciata italiana nel mondo di installarne una.
“Tajani ha sottolineato l’importanza che l’Italia sia in prima linea per promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, contrastando ogni forma di violenza e discriminazione contro le donne”, ha dichiarato il Ministro. “Per questo motivo, il simbolo delle panchine rosse dovrebbe essere presente nel nostro Ministero e in ogni ambasciata”.
Per Tajani, “la panchina rossa rappresenta il vuoto lasciato nella società da una donna vittima di femminicidio: è nostro dovere sederci su quelle panchine e sostenere le donne contro la violenza e la discriminazione”.
Nel novembre 2023, il Ministero Tajani ha istituito borse di studio dedicate a Giulia Cecchettin per giovani stranieri che desiderano studiare in Italia. “Ho deciso di dedicare a lei una serie di borse di studio per giovani che verranno a studiare nel nostro Paese e che condividono i sogni di Giulia”, ha affermato il Ministro il 25 novembre.
In occasione dell’8 marzo, Tajani ha riaffermato la sua solidarietà, insieme a quella di tutti i diplomatici italiani, verso le donne che vivono in aree di crisi e conflitto, così come verso coloro che lottano per il loro diritto a partecipare pienamente alla vita politica, economica, sociale e culturale del loro Paese.
Su suggerimento del Vicepremier, la Farnesina e la sua rete diplomatica hanno aderito alla campagna “Orange the World”, dando il via a 16 giorni di iniziative in collaborazione con la società civile. Questa campagna si concentra sulla promozione degli investimenti e delle risorse finanziarie per contrastare la violenza di genere, con l’obiettivo di istituire il “Orange Day” il 25 di ogni mese per mantenere alta l’attenzione pubblica su questo tema.
La vulnerabilità delle donne, spente troppo presto e in modo ingiusto, rappresentano una lacuna insormontabile nella trama stessa della nostra comunità. Ogni volta che una donna cade vittima di femminicidio, lascia dietro di sé non solo un vuoto emotivo per coloro che l’amavano, ma anche un’assenza palpabile nel tessuto sociale.
Le loro vite spezzate sono testimoni mutevoli delle ingiustizie e delle violenze che ancora affliggono le nostre società. Eppure, non dovrebbero essere solo simboli di tragedia, ma anche di speranza per un cambiamento radicale. Il loro ricordo dovrebbe spingerci a lottare con rinnovato impegno contro tutte le forme di violenza di genere, affinché nessun’altra donna debba mai essere vittima di un destino così crudele. La memoria delle donne vittime di femminicidio dovrebbe essere un faro guida nel cammino verso una società più giusta, equa e rispettosa di ogni individuo.
di Carmelo Vaccaro