Il ministro Simonetta Sommaruga a Bruxelles per parlare della politica di rimpatrio
A fine marzo il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP, Simonetta Sommaruga, si è recata a Bruxelles per l’incontro del Consiglio dei ministri di giustizia e degli affari interni dell’Ue. Il rafforzamento di una “politica di rimpatrio” per rafforzare la “politica d’asilo credibile” è stato uno dei temi caldi dell’incontro. “Una politica di asilo credibile non può prescindere né da un’efficace politica di rimpatrio né da un’accoglienza solidale di quanti hanno bisogno di protezione.
A tale proposito ritiene che le partenze volontarie siano preferibili a un approccio coercitivo e vadano opportunamente incoraggiate”, sostiene il ministro secondo il DFGP. Inoltre “si dovrebbe riflettere sull’opportunità di fornire una consulenza al ritorno congiunta possibilmente già alle frontiere esterne dell’UE. Parlare di politica di rimpatrio significa anche agevolare il reinserimento di quanti fanno ritorno nei Paesi di provenienza. Per la Svizzera è dunque chiaro che la cooperazione internazionale in quanto componente fondamentale di una politica di rimpatrio efficace va potenziata”.
Il ministro Sommaruga poi ha ricordato l’incremento recente dei rientri volontari all’inizio della procedura di asilo e che “dalle esperienze maturate nella fase di test per procedure di asilo più veloci, in corso a Zurigo, è infatti emerso che, rispetto al sistema attuale, sono triplicati i richiedenti l’asilo che optano per un rientro volontario.”
Incontro con ministro greco
Secondo il DFGP, a margine del GAI, la consigliera federale Sommaruga ha incontrato Ioannis Mouzalas, il ministro greco per le politiche migratorie, con il quale ha discusso tra l’altro le sfide che l’applicazione del Trattato di Dublino pone alla Grecia, la partecipazione della Svizzera al programma europeo di ricollocazione (Relocation) e il sostegno finanziario offerto dal nostro Paese alla Stato ellenico.
Finora la Svizzera ha accolto, nel quadro del programma di ricollocazione, 471 richiedenti l’asilo provenienti dall’Italia e 78 dalla Grecia, da dove ne sono attesi altri. È previsto che nel nostro Paese arrivino in tutto 1500 persone.
L’incontro a Roma
Già a metà marzo il ministro si era recato a Roma per discutere un approccio comune alle sfide poste dalla rotta migratoria mediterranea centrale con altri sette paesi tra cui Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Malta, Slovenia e Tunisia.
Anche lì il ministro ha sottolineato l’importanza di proteggere i migranti, in particolare quelli bloccati nell’Africa settentrionale. A tale proposito la Svizzera aderisce a un progetto di assistenza ai migranti detenuti nei centri di reclusione in Libia. La Consigliera federale ha invocato agevolazioni per il rientro volontario e il reinserimento nei Paesi di origine dei migranti bloccati in Africa settentrionale. La Svizzera sostiene un progetto del genere in Libia, del quale hanno beneficiato 700 persone, e contribuisce a rinforzare la guardia costiera libica per i salvataggi in mare.