Tutta la Svizzera ha celebrato domenica 6 marzo la Giornata dei Malati
Da più di 70 anni la Svizzera dedica una giornata a tutti i suoi malati. La “Giornata del Malato”, che si celebra ogni prima domenica di marzo, è stata istituita da Marthe Nicati, medico a Leysin (VD), con lo scopo di sensibilizzare la società al grave problema sociale, fatto di solitudine ed esclusione dalla vita pubblica, che colpisce il malato a causa del suo isolamento.
La Giornata del Malato di quest’anno, festeggiata domenica 6 marzo, ha avuto come tema “Una questione di cuore” e ha visto la realizzazione di diverse manifestazioni che hanno interessato diversi ospedali e istituzioni, coinvolgendo malati, familiari e persone comuni sensibili al problema.
Le iniziative sono state molteplici e di varia natura: dall’intrattenimento musicale, alle azioni di benvenuto per le famiglie dei degenti, alle apparizioni di clown che hanno portato un sorriso, alla distribuzione di gadget in tema con la giornata, di omaggi floreali e di cioccolata per gli adulti e di giocattoli per i più piccoli. Ceste di frutta hanno accolto le famiglie che hanno fatto visita ai propri cari ricoverati negli ospedali di Berna, mentre in diversi ospedali del cantone di Zurigo sono stati organizzati momenti di svago come pause caffè con dolce, aperitivi e rinfreschi accompagnati da spettacoli musicali. In Ticino la Giornata del Malato è stata celebrata per la 35° volta e ha coinvolto anche le autorità politiche: una delegazione, guidata dal consigliere di stato Marco Borradori ha infatti visitato varie strutture ospedaliere, sia pubbliche che private.
“Quando si parla di malattia, non solo di cuore, si intende da una parte la medicina del cuore e dall’altra la medicina cardiaca , ossia la cardiologìa” ha spiegato la Marthe Nicati, medico a Leysin (VD), portavoce del Comitato della Giornata del Malato, “L’istituzione della “Giornata del malato” dà invece grande importanza alle problematiche che riguardano la malattia che comprenda anche le questioni di cuore in senso lato, con l’obiettivo di mettere al centro dell’attenzione riflessioni di ordine filosofico-etico o più semplicemente il bisogno di capire”. Capire, cioè, che non bisogna curare solo la malattia ma prima di tutto il malato e capire anche chi gli sta attorno, amici, parenti e soprattutto familiari che devono saper affrontare la propria sofferenza e quella del proprio caro: per questo motivo il comitato parla di “Intelligenza del cuore”. Ed essendo “Una questione di cuore” il tema della giornata, chi meglio di un cardiologo avrebbe potuto esprimersi in proposito. L’appello ufficiale è stato infatti affidato al Prof. Dott. med. René Prêtre, primario di cardiochirurgia presso la Clinica pediatrica di Zurigo, che ha rivolto il suo messaggio ai bambini svizzeri affinché aiutino chi è stato meno fortunato di loro, offrendo loro amicizia, allegria e vicinanza oggi e, magari, dedicandosi allo studio e alla cura di chi soffre, diventando medici professionisti, domani. “Alla vostra età ero sicuramente convinto, come voi, che tutta la gente fosse in buona salute e che solo i grandi si lamentassero di non essere più in forma. Con il passare del tempo mi sono però reso conto che la realtà era ben diversa. Il destino ha voluto che molti non avessero le stesse possibilità che noi tutti abbiamo. Sono perciò costretti a vedere i compagni che si divertono e a invidiarli delle chances che sono state loro negate. Voi non siete responsabili di questa ingiustizia e potete continuare tranquillamente a divertirvi come finora. Cercate però di pensare anche ai vostri compagni meno fortunati e concedete loro il vostro sostegno, la vostra vicinanza, la vostra amicizia. Non potete immaginare il piacere che procurate loro, dimostrando semplicemente che anche per voi loro esistono e sono parte integrante del vostro mondo”, ha detto il primario nel suo intervento.