Gran Premio svizzero dell’automobile, una pagina di storia.
Tra il 1934 e il 1954, Berna ha ospitato regolarmente delle gare automobilistiche della categoria “Grandi prove”, paragonabile alla Formula 1 dei nostri giorni. Ogni anno circa 100’000 spettatori si assiepavano ai bordi del percorso su una distanza di 7,3 chilometri. Le corse sono poi state vietate in Svizzera dal 1955, in seguito ad un incidente avvenuto sul circuito di Le Mans (in Francia) e costato la vita a 81 persone. Vedi le immagini..
I bolidi pronti ad accendere i motori in una fotografia non datata.
Il fascino dei prototipi nel 1949.
Jean Studer alla guida di un’Alfa Romeo 8C 2900 nel 1951.
I piloti tedeschi H.P.Müller (a sinistra) nel 1939 e Hans Stuck nel 1934, entrambi al volante delle “Frecce d’argento” appartenenti alle scuderie Mercedes-Benz e Auto Union.
Giuseppe Farina durante un giro di allenamento sulla fiammante Alfa Romeo 158 1,5 litri nel 1939.
La campionessa inglese Gwenda Stewart al volante di una Derby dotata di un motore Maserati.
Il leggendario pilota tedesco Rudolf Caracciola, vincitore per tre volte del Gran Premio della Svizzera, in un’immagine del 1935.
Il pioniere dell’automobilismo svizzero «Toulo» de Graffenried alla guida di un’Alfa nel 1951.
Emmanuel «Toulo» de Graffenried ai box nel 1951.
Il fuoriclasse argentino Juan-Manuel Fangio, cinque volte campione del mondo, si era aggiudicato il Gran Premio di Berna nel 1951 e nel 1954.
Juan Manuel Fangio, su Alfa Romeo, festeggiato per la sua vittoria nel 1951.
Henri Louveau uscito di pista ad una delle prime curve sulla sua Talbot T26C nel 1951.
Le Alfa di Giuseppe Farina (16), Luigi Fagioli (12) e Juan Manuel Fangio (14) nel 1950. Da quell’anno, il Gran Premio della Svizzera entra a far parte del campionato del mondo.
Hans Herrmann nella Mercedes «Freccia d’argento» nel 1954.