Berna e Lugano: incontro interparlamentare d’amicizia italo-svizzero del 06-08 dicembre
L’Ambasciatore italiano, Marco Del Panta Ridolfi, ideatore di ponti della cultura; il Consigliere agli Stati, Filippo Lombardi, da sempre impegnato a costruire virtuosi rapporti tra il suo Ticino, l’Italia e la Svizzera; il parlamentare verde di Bolzano, Marco Kronbichler, che ha fatto della difesa della natura del sud Tirolo, arricchito dalla preziosa gemma di Bolzano, l’obiettivo della sua lunga battaglia politica, nella provincia autonoma e nel Paese; Jonny Crosio, un leghista atipico, valtellinese un po’ guascone e un po’ spaccone, capace di dirti che i problemi tra l’Italia e la Svizzera sono tanti, ma è arrivato lui a risolverli; i deputati svizzeri, Ianiak, Chiesa, Semadeni, Pantani, Merlini, Riklin, l’ambasciatore Claudio Fischer, Susanna Radoni e Wildi Ballabio, le alte funzionarie dei rispettivi parlamenti: i protagonisti di una proficua riunione all’Ambasciata d’Italia in occasione dell’incontro dei gruppi interparlamentari d’amicizia italo-svizzeri.
L’Ambasciatore italiano, inappuntabile padrone di casa, ha dato un forte impulso perché nel corso della serata si potesse affrontare il tema dei rapporti italo-svizzeri al di fuori di ogni prudenza, altrimenti usuale negli incontri ufficiali.
Ed è così che, tra una pausa e l’altra della serata, i presenti hanno affrontato i temi delicati del contenzioso tra i nostri Paesi: l’accordo fiscale, con il dirompente tema degli oltre settantamila lavoratori e lavoratrici transfrontalieri operanti in gran parte nel Canton Ticino, a cui manca l’auspicabile firma del governo e la ratifica del parlamento italiano; la lingua e la cultura italiane, parte integrante dell’atto di fondazione della Confederazione; il problema dei trasporti e dei collegamenti tra l’Italia e la Svizzera, alla luce della straordinaria apertura del tunnel ferroviario di base del San Gottardo e prossimamente del Ceneri, nonché il tema più generale dei rapporti tra la Svizzera e l’Unione europea.
Da sottolineare come, sia l’Ambasciatore italiano che il Presidente Lombardi, si siano resi disponibili per un impegno forte a difesa della promozione della lingua italiana in Svizzera anche attraverso la costituzione di una Fondazione paritetica, giuridicamente riconosciuta e in grado, finanziariamente, di programmare su base pluriennale interventi culturali innovativi a salvaguardia e arricchimento del patrimonio di latinità presente nella Confederazione.
Gli incontri tra le delegazioni sono proseguiti il giorno successivo nelle sale del Palazzo Federale, e si sono chiusi, prima dello spostamento in Canton Ticino, con la visita all’aula del Consiglio Nazionale nel pieno del dibattito parlamentare, contrassegnati dalla standing ovation con cui i rappresentanti Confederati hanno inteso accogliere la delegazione italiana.
La visita al LAC – Lugano arte e cultura – la nuova struttura architettonica e civile della città sul Ceresio, come arte al servizio delle istanza della società: dei suoi valori; della sua storia; del suo spirito umano, aperto e solidale verso le istanze di libertà e giustizia, ben presenti nella storia di questa città ponte tra le due grandi culture separate dai massicci delle alpi retiche, è stata un momento toccante e istruttivo di come la nuova grande Lugano sappia innovare e reggere la sfida culturale, civile e sociale del secolo ventunesimo.
Di particolare importanza l’informativa al “Centro Svizzero di Calcolo Scientifico”, perla della realtà dei saperi, uno dei più potenti super computer del mondo, il più grande d’Europa, il terzo del pianeta, a cui fa riferimento il sapere collettivo della Confederazione per una promozione continua della conoscenza nell’ambito delle straordinarie trasformazioni in atto.
Con la visita al Comando Cooperazione internazionale di polizia e Criminalità trans-frontaliera di Chiasso si è chiuso l’incontro tra i due gruppi interparlamentari d’amicizia con la sottolineatura, da ambo le parti, di una fruttuosa collaborazione tale da consentire spazi sempre più ampi di maggiore sicurezza ai due Paesi amici in un momento particolarmente complesso e difficile contrassegnato dai travagliati processi in atto.
A nome della delegazione italiana un grazie ai rappresentanti Svizzeri, con l’augurio di rivederci in Italia per continuare una tradizione che contribuisce a rinsaldare l’amicizia tra i nostri due popoli.