Stiamo vivendo l’era delle ‘app’, le applicazioni studiate e pensate per essere utilizzate dai dispositivi mobili, cioè dai telefonini di ultima generazione e dai tablet e che hanno il compito di semplificare la vita delle persone, renderla più divertente, comoda o pratica. Con il boom dei telefonini di ultima generazione c’è stata l’invasione delle app: gratuite o a pagamento, c’è un’app per tutto, per scambiare informazioni con gli altri tramite i social network, fare e modificare le foto con effetti grafici, giocare e sfidare altri giocatori, leggere i libri, ascoltare la radio, vedere le proprie serie televisive preferite, consultare una cartina o cercare il percorso più breve per arrivare alla meta, telefonare gratis, prenotare e richiedere la cena, ottenere informazioni su un museo o un parco giochi che si vuole visitare, copiare ricette, condividere informazioni… insomma, non manca nulla. Anzi, un’app mancava fino a poco tempo fa, l’app “inutile”, che non serve a nulla, ma adesso hanno creato anche questa!
Non è uno scherzo, pare che, poiché ormai abbiamo troppe cose da fare con il telefonino in mano, si sia sentito il bisogno di “staccare” un po’ l’individuo da questa sorta di “app-dipendenza” tramite… un’altra app: Binky, l’applicazione assolutamente inutile dove ogni cosa che avviene è del tutto falsa. A primo impatto sembrerebbe un comune social network nel quale gli utenti possono mandare messaggi, commentare e mettere ‘like’, l’unica cosa che lo differenzia dalle altre app è che mancano le altre persone, confermandosi in questo modo come la prima app anti-social.
“È iniziato come uno scherzo” dice a TechCrunch Dan Kurtz, creatore dell’app. “Volevo fare satira su quei momenti in cui scorriamo velocemente da un’app all’altra perché non abbiamo nulla di meglio da fare” – prosegue- “Su Facebook c’è troppa rabbia, troppo stress, ma noi vogliamo comunque fare qualcosa con il nostro smartphone”. Beh, pur nella sua spudorata inutilità, l’app sta avendo un grande successo. Non è da sottovalutare il messaggio che si cela sotto questo comportamento che ci fa notare come la nostra società vuole essere sempre connessa e gratificata da qualche ‘like’ ricevuto sui social. Ma a parte l’aspetto bizzarro di questo genere di app, ci sono delle applicazioni che sono davvero utili.
L’ultimo caso della mamma che ha dimenticato la figlia in auto causandone la morte, sarebbe potuto essere evitato proprio grazie delle app che potrebbero aiutarci a non dimenticare il bimbo sul seggiolino dell’auto. L’applicazione gratuita Infant Reminder, per esempio, è un dispositivo che emette dei segnali sonori durante tutto il viaggio, avvertendo in questo modo della presenza del bambino. In prossimità della destinazione arriva un messaggio e l’applicazione continua a funzionare ancora oltre, per più di 10 minuti, in modo che non ci si dimentichi di nulla, e soprattutto dei piccoli passeggeri, in caso di distrazione. Creata per lo stesso scopo, Remmy, il CarBabyAlert, un reminder che quando si spegne l’automobile, se il bambino si trova sul seggiolino, emette un segnale sonoro. Sembrano delle sciocchezze e invece potrebbero risultare molto utili.
In un mondo dove c’è un’app per tutto, non sarebbe poi così male se lasciassimo anche un po’ di spazio ad un’app per la vita.