In 70.000 in Piazza del Popolo di Roma. Martina: “Questa è la piazza del risveglio democratico, della speranza, della fiducia e del futuro”
I manifestanti Dem si sono presentati numerosi all’appuntamento di sabato 29 settembre in piazza del Popolo a Roma tanto che il segretario Maurizio Martina, al momento del comizio, non ha potuto fare a meno di notarlo facendo subito riferimento a quanto aveva detto Matteo Salvini la sera prima. “Ci saranno 4 gatti”, aveva infatti decretato il ministro dell’Interno. “Avete dato una lezione a tutti noi. Questa è la piazza del risveglio democratico, è la piazza della speranza, del cambiamento, della fiducia e del futuro”.
Secondo le cifre ufficiali sarebbero 70.000 i manifestanti accorsi a piazza del Popolo che chiedono in coro “unità – unità”. A dare lo spunto per questo coro è stato il primo oratore, Federico Romeo, il minisindaco di Val Polcevera a Genova, dove è crollato il Ponte Morandi, che ha invitato il Pd a lavorare in parlamento unito per presentare emendamenti al decreto Genova che raccolgano le istanze del territorio. “Abbiamo capito, abbiamo capito ma adesso ci date una mano? – prosegue il segretario parlando al coro degli elettori che invoca sempre ‘unità’ – Perché l’Italia non può andare a sbattere perché questi governano in modo folle. Ci avete dato una lezione, abbiamo capito. Allora più unità, più ascolto, meno arroganza e meno vanità”. Dunque quello che serve, dice ancora Martina, è “un nuovo Pd per una nuova sinistra”. “Lo dico senza arroganza, ma senza il Pd non ci sarà una nuova sinistra in questo Paese e allora non servono tifosi, serve una comunità di destino che senta su di sé il peso e la bellezza di questa sfida, senta la gravità del momento”. Non sono mancati i commenti rivolti all’attuale governo in carica: Lega-M5S “sono ladri di futuro. Una giovane coppia con un figlio e un mutuo non avrà nulla per il figlio, per il lavoro. Sulla rata del mutuo sì: potrebbe aumentare”. E in merito alla manovra approvata venerdì a palazzo Chigi afferma: “non tifiamo per lo spread ma abbiamo a cuore il futuro degli italiani, in particolare i più giovani”.
Tantissime le personalità presenti all’incontro, tra queste non è mancato Carlo Calenda che commenta in maniera assolutamente positiva l’evento. “Mi sembra una buona ripartenza non solo per il Pd: in piazza ho visto tante persone che non sono del Pd ma che vogliono opporsi a questo governo populista”. “Sono 25 anni che non vado ad una manifestazione”, ha rivelato l’ex ministro e ha aggiunto che “è importante essere qui e far sentire la nostra voce contro il governo. Il primo compito di un governo è mantenere in ordine il Paese e non solo i conti, e il governo non lo sta facendo. I populismi, quando sono basati sulle menzogne, poi si sciolgono presto, per questo è importante far sentire la nostra voce”.
Non poteva mancare Matteo Renzi che con l’abbraccio con Gentiloni ha smentito le voci di un raffreddamento tra i due, e sulla giornata ha scritto su Facebook che “è giusto stare in piazza contro questo Governo”. “Questi incompetenti – prosegue – mettono a rischio l’economia. Prendono in giro i loro elettori, perché non manterranno comunque le promesse. Offendono gli altri cittadini, insultando chi la pensa diversamente. Noi dobbiamo reagire, senza paura. E farlo senza divisioni interne, basta con le polemiche. Lottare colpo su colpo. E organizzare forme di resistenza civile contro la deriva venezuelana di Di Maio e Salvini. L’Italia è stata resa grande dal lavoro, dal sudore, dalla fatica e non dall’assistenzialismo. Non lasciamo il futuro a chi vuole vivere di condoni e sussidi. Senza paura, amici”.
È Matteo Salvini a rispondere all’ex premier commentando da Genova la manifestazione del Pd: ”Il Pd non esiste, parliamo di cose serie”. E poi, rivolgendosi direttamente a Renzi, ”è complice dei disastri degli ultimi sette anni, quindi per dignità dovrebbe tacere, chiedere scusa e ritirarsi a vita privata”.
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