Le passerelle milanesi hanno decretato le nuove tendenze per la moda maschile
La Milano Moda Uomo si è appena conclusa dopo sei giorni di sfilate in cui le passerelle hanno visto sfilare non solo la moda maschile ma anche qualche assaggio di quella femminile nei defilè definiti “co-ed”.
Tra le grandi maison, la sorpresa più piacevole è stata sicuramente l’incursione di Karl Lagerfeld nella collezione di Fendi come “guest designer” che condivide lo stile mai banale usato da entrambi gli stilisti. Silvia Fendi ha portato una collezione che mescola classico e sportwear cambiando anche il proprio logo storico in uno rivisitato e decisamente piu’ futurista.
Per la collezione di Versace la dichiarazione ufficiale è: «Un uomo che, come tutti noi, si veste in modo diverso a seconda dei contesti e che ha trovato quel coraggio che gli mancava in passato» e i dettagli color oro oppure i pantaloni di plastica trasparente sono l’elemento chiave che fa la differenza.
Location d’eccezione per Ermenegildo Zegna che ha scelto la stazione ferroviaria di Milano Centrale come set per la sua sfilata L’ambientazione si presta bene a presentare uno stile che incontra ogni tipo di viaggiatore e adatta ad una generazione multiculturale di cittadini del mondo consapevole dell’utilità di utilizzare tessuti riciclati e riciclabili. La stessa sartorialità si è trovata nella collezione di Aspesi rivisitando i tessuti classici come fustagno, velluto e tweed.
Anche Dolce & Gabbana, messo nel dimenticatoio la pessima butade con la pubblicità a tema asiatico dell’anno scorso, ha omaggiato l’eleganza e l’artigianalità portando sulla passerella veri sarti che durante la sfilata hanno cucito abiti su misura. “Eleganza” è il loro titolo per il defilè che ha visto i modelli indossare rivisitazione di eleganti smoking e completi ma confezionati con tessuti preziosi e broccati in un’opulenza tipica degli stilisti.
Armani, per Emporio, invece si concentra su giacconi imbottiti con finte pellicce per attività all’aria aperta proponendo dei look ibridi come i pantaloni della tuta accostati allo smoking oppure abiti formali e piumini tecnici.
Ispirazioni del cinema horror trash sono invece quelle di Prada che in uno show definito “contro le complicazioni e la bruttezza del mondo” hanno sfilato abiti con pattern ironici che riproducevano la testa di Frankenstein, fulmini o rose deformate. Sempre dark anche le giacche indossate dai modelli in passerella rigorosamente a petto nudo.
Ad assistere nel cosiddetto “front row” lungo il perimetro delle passerelle meneghine, vip del mondo del calcio come Dybala oppure, da Fendi, i Maneskin gruppo rivelazione di X factor. Filippa Lagerback e Daniele Bossari da Armani ma anche l’attore de “il trono di spade” Kit Harington da Dolce & Gabbana.
foto: Ansa